Figlia di Crispijn van de Passe e sorella di Simon, Willem e Crispijn II, fu allieva del padre[1]. Operò a Utrecht nella bottega di famiglia dal 1617 al 1634[1]. Al contrario dei suoi fratelli, che si recarono all'estero estendendo l'attività di famiglia, Magdalena rimase sempre nella casa paterna fino al 5 ottobre 1634, giorno in cui sposò Frederick van Bevervoordt[1][2], da cui non ebbe figli[3]. Bevervoordt, appartenente all'élite arminiana, fu esiliato e visse ufficialmente nello Schleswig-Holstein[3].
Dopo la sua morte inaspettata diciannove mesi dopo il matrimonio, Magdalena ritornò in famiglia prendendosi cura dei genitori[3].
Il corpus dell'autrice è più ridotto rispetto a quello dei fratelli, non solo per la sua morte prematura, ma anche perché, probabilmente, aiutava i genitori nella gestione della casa e degli affari[3].
Inoltre, estese la sua attività brevettando la possibilità di decorare anche tessuti a partire da stampi in rame: in particolare il 26 marzo 1630 ebbe, dagli Stati generali, un privilegio di tre anni per la stampa di berretti di forma tonda e di 30 centimetri, da portare in casa o a letto, per gentiluomini delle classi più abbienti[3]. Queste stampe su stoffa non potevano essere copiate da altri, pena la multa di 150 fiorini[3].
Magdalena van de Passe aveva costituito intorno a sé una cerchia di ammiratori ed estimatori, come si può dedurre dalle dediche delle stampe che era solita regalare[3].
Considerata precocemente e particolarmente dotata, iniziò a firmare le sue opere già a quattordici anni (Meraviglie dal mondo1614), mentre i suoi fratelli solo a diciassette. Conosciuta negli ambienti artistici fin da giovane, ebbe legami di amicizia con Adriaen van de Venne, dai cui disegni eseguì incisioni[3].