Storico dell'arte, collezionista di disegni di artisti italiani, Giorgio Vasari è stato un precursore, sia nella raccolta di testimonianze biografiche sugli artisti italiani, sia nella raccolta dei loro disegni. Il Libro de' disegni di Giorgio Vasari era composto da fogli, da lui stesso decorati, che contenevano i disegni da lui raccolti.
Storia e descrizione
Giorgio Vasari collezionò quasi duemila, tra schizzi e disegni, a partire dal 1528, quando da un discendente di Lorenzo Ghiberti ottenne un gruppo di disegni. Vasari era un adolescente e, forse, questo acquisto condizionò la sua esistenza. Egli è stato collezionista, molto prima di diventare storico dell'arte.
Il suo Libro de' disegni non era una raccolta disomogenea, ma un museo "portatile", cartaceo, da consultare di continuo e da conservare come preziosa documentazione. Era un catalogo, una sorta di visualizzazione della storia dell'arte che Vasari raccontava nelle sue Vite; anzi egli menzionava sovente il suo Libro di disegni, nelle pagine delle Vite. Possedeva opere di 26 dei 33 artisti, di cui aveva trattato nella prima edizione. Le pagine montate della sua raccolta erano riempite di disegni, sia al recto, sia al verso. Aveva messo a fronte un disegno di Donatello e uno di Michelangelo, uniti da una scritta in greco. Nel Libro erano contenuti anche disegni di Vasari, alcuni organizzati come se fossero il progetto completo di un altare, con molti dipinti.[2]
Disegni di Filippino Lippi, Sandro Botticelli e Raffaellino del Garbo, National Gallery of Art, Washington, recto
Antonio Pollaiolo, Studio per la statua equestre di Francesco Sforza, Metropolitan museum, NY
Domenico Ghirlandaio, Ritratto di uomo anziano, Museo nazionale di Stoccolma
Parri Spinelli, Disegno della Navicella di Giotto, Metropolitan Museum, NY
Andre Mantegna, Giuditta e la schiava, Uffizi, Firenze
Leonardo da Vinci, Scaramuccia, capitano de' Zingari, Christ Church, Oxford
Vasari parlava dunque, nelle Vite, del suo Libro; ma non dobbiamo pensare ad un libro unico, tradizionale, composto da molte centinaia di fogli rilegati tra loro: piuttosto ad almeno una decina di volumi distinti, cioè a distinte raccolte di fogli non rilegati, della grandezza di circa 70x50 cm.
Al tempo del Vasari disegni, schizzi e progetti circolavano tra gli artisti: erano considerati materia di studio e la dispersione avveniva di solito alla morte di un artista o per chiusura della sua bottega. Il disegno agevolava ai committenti, in visita alle botteghe, la comprensione di opere d'arte in fase di progettazione. Vasari tuttavia fu il primo collezionista a dare un valore in sé ai disegni: li raccoglieva, li ritagliava, li ritoccava e li montava entro cornici da lui stesso dipinte, con nudi michelangioleschi, con volute o con cornici architettoniche complesse, come archi trionfali con il candelabro figurativo. Cornici, decorazioni e pitture murali, nella sua fastosa casa di Arezzo, erano la cornice per contenuti preziosi: la collezione di dipinti e di sculture, il Libro dei disegni.
Le pagine del Libro erano circa 600, per un numero di disegni fino a 2000. I volumi erano ordinati per autore, cronologicamente, come le Vite; un volume era dedicato agli studi di architettura. L'attribuzione vasariana dei disegni del Trecento e del Quattrocento è stata ampiamente rivista dagli storici dell'arte; mentre l'attribuzione dei disegni del Cinquecento è stata da loro accettata per il 90%.
Dispersione e riconoscimento
Uno di questi volumi fu offerto in dono dagli eredi Vasari a Francesco I de' Medici, a garanzia della protezione del granduca. Nessuna pagina del Libro tuttavia è stata conservata intatta agli Uffizi, perché i disegni furono staccati; quindi non c'è traccia agli Uffizi, né del Libro regalato al granduca dai nipoti di Vasari e dal fratello Piero; né di un precedente Libro, messo insieme da Vasari per Cosimo I de' Medici.
Alcuni fogli di disegni, presenti in varie raccolte, sono stati identificati perché presentano sul verso le incorniciature autografe vasariane, ma prive di disegni. Il collezionista Jabah fece aggiungere nell'incorniciatura del disegno un filo dorato.[3]
Nel 1574 gli eredi di Vasari vendettero una parte del Libro de' disegni al collezionista fiorentino Niccolò di Sinibaldo Gaddi. Si sa che cinque erano i volumi della collezione, posseduti dal Gaddi.[4]
La vendita della collezione Gaddi avvenne dopo il 18 maggio 1638, giorno della morte di Lorenzo Sabbatini che ne aveva fatto l'expertise. Queste pagine del Libro furono quindi disperse fra varie collezioni: de' Medici, lord Arundel, Quesnel, Pierre Crozat, Pierre-Jean Mariette.[5] Il banchiere e collezionista d'arte Everhard Jabach forse comprò disegni alla vendita della collezione di lord Arundel. La collezione Crozat fu dispersa nel 1741.
I primi disegni arrivarono alla collezione Reale del Louvre nel 1671, per l'acquisto dei fogli raccolti da Jabach; nel 1755 vi giunsero i disegni appartenuti a Mariette, quindi il Louvre si arricchì della collezione di Saint-Morys, requisita dallo Stato nel 1793 e nel 1850 ottenne altri fogli, provenienti dalla collezione di Guglielmo II dei Paesi Bassi.
Uno studio sistematico del Libro de' disegni è partito in ritardo, rispetto alla edizione critica del testo delle Vite:[6] è iniziato nel 1937, con gli studi di Otto Kurz ed è proseguito con le successive pubblicazioni di Licia Ragghianti Collobi e di Catherine Monbeig-Goguel.
L'individuazione dei fogli che appartennero alla collezione di Giorgio Vasari[7] e l'attribuzione di ogni disegno ad un autore certo sono costantemente materia di studio e le novità sono continue.
Al seminario di formazione specialistica Il mestiere del conoscitore Giorgio Vasari, che si è svolto a Bologna, alla Fondazione Zeri, dal 29 settembre al 1 ottobre 2016, Catherine Monbeig Goguel è intervenuta sul tema: Il "Libro de' disegni" di Giorgio Vasari: coerenza e ambiguità; Lorenza Melli è intervenuta su: Le attribuzioni di Vasari nel "Libro de' disegni.
Busto di donna senza testa e braccia, di fronte, forse una Venere Ercole di spalle, gambe larghe Donna in piedi, di faccia, forse una Venere Supplizio Uomo nudo steso a terra, forse un dio Fiume
Studio per la Resurrezione di Cristo e scena di uccisione Donna in piedi con braccio sinistro teso: studio per Achille riconosciuto tra le figlie di Licomede Enea porta sulle spalle il padre Anchise Studio di soldato per la Resurrezione di Cristo Figure antiche: guerrieri, amorini che conducono carri, Ercole Studio per i dottori in Cristo tra i Dottori
Presentazione della Vergine al tempio Bambino Gesù coronato da un angelo e adorato da san Gerolamo e dalla Vergine Vergine e Bambino che guardano un vecchio addormentato Prigionieri inginocchiati davanti a un re in trono
Guerriero e vecchio seduti con la lira in mano e dietro loro varie figure Figura drappeggiata, con profilo a destra Monaco in piedi, quasi di faccia, con le mani giunte Il pasto di Simone il fariseo San Michele che tiene in mano la spada e la bilancia e posa il piede sul drago Donna drappeggiata che vola presso un vecchio addormentato sul letto
Annunciazione con Dio Padre e Spirito Santo Adorazione dei pastori Vergine con Bambino in trono, fra un papa santo e un santo martire Vergine con Bambino in trono fra san Michele e san Giovanni Evangelista
Fregio: Bambini che giocano con una lupa e con una leonessa che allatta uno di loro Fregio: Bambini che giocano con una lupa e con una leonessa Fregio: Trionfo d'Arianna Fregio: Sette amorini che montano cavalli marini
Vergine, Bambino, santo Stefano, san Gerolamo, sant'Antonio abbate, san Giorgio La caduta di Icaro Cane dal pelo lungo Donna imprigionata, seduta davanti a trofei Vittoria, con trofei, che scrive sopra uno scudo Davide con in mano la testa di Golia
Ercole, in piedi e di faccia, tiene con la sinistra Cerbero incatenato Gesù al tempio tra i Dottori San Pietro, in piedi, di tre quarti verso destra, la testa di faccia Ultima Cena
Guerriero vestito all'antica, in piedi, di faccia, tiene l'asta di una lancia San Girolamo inginocchiato e un'altra figura di religioso, forse san Francesco San Giovanni Evangelista appoggiato contro un altare Uomo nudo, di faccia Donna nuda con un velo, girata verso destra, entro una nicchia
Vergine, san Giuseppe e un angelo accanto al Bambino addormentato Santa Bibiana, in piedi e di faccia, appoggiata col gomito ad una colonna spezzata Sacra Famiglia servita da angeli, durante la Fuga in Egitto Tre soldati vestiti all'antica, in piedi, di faccia, la testa girata Putti che disarmano Cupido mentre dorme sul suo carro Bambino nudo, di faccia, in piedi sopra un mascherone, le braccia aperte Bambino nudo che corre, visto da dietro, trattenuto con un braccio da un altro bambino
Studio per una testa di san Francesco Studio di mano Studio di mano e piedi Uomo drappeggiato, seduto, che scrive Testa di uomo calvo e barbuto, di profilo verso sinistra Cinque studi di mani
Braccia e mani giunte e una mano che tiene un pane
Tre studi di gamba
Quattro studi di piede sinistro
Studio di gamba
Drago che divora un serpente Cavaliere in armatura Testa d'uomo di profilo
1678Recto 1678Verso 1679 1680Recto 1680Verso 1714
1714A
1714B
1714C
1714D
1724 1724.2 1726
Saint-Morys 1793 Saint-Morys 1793 Saint-Morys 1793 Saint-Morys 1793 Saint-Morys 1793 Guglielmo II d'Olanda 1850 Guglielmo II d'Olanda 1850 Guglielmo II d'Olanda 1850 Guglielmo II d'Olanda 1850 Guglielmo II d'Olanda 1850 Jabach 1671 Jabach 1671 Jabach 1671
Testa di donna, di tre quarti, coi capelli trattenuti da una reticella Progetto per monumento funerario Bambino nudo, seduto, col corpo girato verso sinistra Vergine e Bambino Bambino nudo, seduto, con la gamba destra distesa
Prete che celebra la Messa Uomo che scrive, seduto, a mezza figura Cinque schizzi di angeli in volo che suonano strumenti musicali Discesa dalla Croce. Compianto del Cristo
Ritratto di Luigi II, re di Napoli, di profilo, con cuffia e corona Ritratto di Manuel Chrysoloras con un in testa un berretto e un libro nella mano Testa d'uomo con cuffia, di profilo verso sinistra .
9849 9849 bis RF 730 .
Saint-Morys 1793 Saint-Morys 1793 His de la Salle 1878
^Questo foglio, recto e verso, è stato esposto alla mostra Master Drawings from the Woodner Collections, 30 marzo 2006 - 2 gennaio 2007, National Gallery of Art, Washington.
^Vedi: Intervento di Catherine Monbeig Goguel al seminario di Bologna, alla Fondazione Zeri, 30 settembre 2016.
^Vedi: Intervento di Lorenza Melli al seminario di Bologna, alla Fondazione Zeri, 30 settembre 2016.
^L'architettura della Cappella Gaddi, per munificenza di Niccolò di Sinibaldo Gaddi, segretario del granduca, fu realizzata, fra il 1575 e il 1577, da Giovanni Antonio Dosio, un allievo di Michelangelo particolarmente dotato nel disegno. A lui sono attribuiti, su commissione dello stesso Gaddi, le cornici dipinte di molti disegni del Libro di Vasari, diverse per stile dal gusto vasariano e con inserimento in alto del ritratto xilografico dell'autore del disegno.
^Gaddi fece staccare i disegni che erano al verso dei fogli e li fece incollare su nuovi fogli: ecco perché molti disegni risultarono entro cornici dipinte, più semplici e lineari, di gusto architettonico. In alto spesso c'è un ovale, per accogliere la xilografia dell'autore del disegno, tratta da un libro delle Vite di Vasari. Le xilografie furono inserite nella pagina iniziale di ciascuna "vita", a partire dalla edizione del 1568. Sono di Gaddi molte didascalie, scritte in caratteri gotici ma, da un più attento esame, alcune si sono poi rivelate inesatte. Presente anche il falcone che è nello stemma della famiglia Gaddi. Vedi: Intervento di Catherine Monbeig Goguel al seminario di Bologna, alla Fondazione Zeri, 30 settembre 2016.
^Lo studio scrupoloso di Gaetano Milanesi, che nel 1848 ha emendato il testo delle Vite di molti errori, soprattutto storici, ha rilanciato la conoscenza del libro di Vasari che è stato successivamente ripubblicato più volte. Alcuni nomi di fantasia dati dal Vasari, in mancanza di riferimenti biografici, come Maestro della Natività di Castello o Maestro del Bambino vispo, sono rimasti.
^Il riconoscimento di alcuni fogli è stato possibile anche per le sommarie descrizioni date dallo stesso Vasari nelle Vite, oppure in lettere di suoi contemporanei e di successivi collezionisti.
^1798 Acquisto Seroux d’Agincourt = I disegni descritti nell’Indice che segue sono in origine una porzione della gran raccolta di Giorgio Vasari citata tanto nelle sue opere come si può rilevare dagli ornati aggiuntivi col respettivo ritratto. Passarono quindi nelle mani del celebre Pietro Mariette che ne fu possessore sino all'anno 1775, in cui morì e in cui gli acquistò un altro dilettante, uniti nel tomo attuale. Questo tomo si trova citato nell’edizione di Firenze del 1772 del Vasari a carta 325 del tom: IV . Biblioteca degli Uffizi. Inventario 60 II, cc. 298-307.
^Giuliano da Sangallo. Disegni agli Uffizi. Mostra dal 16 maggio al 20 agosto 2017. Uffizi. Gabinetto dei Disegni e Stampe.
^Una delle teste sembra per il San Marco, a Pisa. Berenson, vol. II, p. 27.
^Studio per la pala del 1506 all'Accademia di Firenze. Berenson, vol. II, p. 66.
^Per Berenson il disegno è attribuibile a Luca Signorelli databile circa 1510, quindi anche il ritratto non sarebbe di Carpaccio. Berenson, vol. II, p. 562.
^Incorniciato da Vasari. Sul retro: Antonio di Donnino cancellato e sotto Michele di Ridolfo. Berenson, vol. II, p. 27.
^Berenson ritiene che Giorgio Vasari, nelle Vite, parli di questo disegno, scrivendo: Scaramuccia, capitano degli Zingari, che poi ebbe Messer Donato Valdambrini lasciatogli del Giambullari (forse lo scrittore e bibliotecario Pier Francesco Giambullari), Berenson, vol. II, p. 205.
^I cinque disegni sono incorniciati da Vasari su un unico foglio. Berenson, vol. II, p. 266.
^Giovanni Paolo dal Borgo, citato nelle Vite, era nato a Borgo Sansepolcro ed è conosciuto anche come Giovanni Paolo del Colle. Risulta attivo fra il 1542 e il 1561. Era figlio di Francesco che era fratello del pittore Raffaellino del Colle - un allievo di Raffaello. Nel 1545 Giovanni Paolo e Raffaellino si trasferirono a Napoli, dove collaborarono con Vasari alla decorazione a fresco del refettorio del monastero di Monteoliveto. Si recerono poi a Roma, nel 1546, sempre come aiutanti del Vasari, per la decorazione della Sala dei Cento giorni, al palazzo della Cancelleria. Giovanni Paolo dal Borgo rimase quindi al servizio di Paolo III.
^Leonardo Cungi o Lionardo Cangi da Borgo, nato a Borgo Sansepolcro, morto a Roma. Si formò a Roma, nella cerchia di Michelangelo, Attivo anche a Perugia (1558). A Roma è stato aiuto di Vasari (1561-1569).
^Giovanni Battista Fiammeri (Firenze, 1530 circa-1606), gesuita, disegnatore, scultore e pittore. La sua biografia nella sesta parte delle Vite.
^Francesco Maria da Cornazzano, attivo dal 1530 al 1545. Scuola lombarda.
^Gabriele da Fano, attivo dal 1562 al 1570. Scuola romana o umbra.
^Girolamo Marchesi (Cotignola, 1471 ca.-1550), si formò con Francesco Francia e poi a Roma con Raffaello Sanzio.
^Michele da Lucca, o Michele Greco da Lucca, documentato nel 1561. Scuola romana o umbra.
^Girolamo Miruoli, nato a Bologna e morto a Parma. Allievo e collaboratore di Pellegrino Tibaldi. Risulta attivo a Roma, a Parma e a Bologna. Intorno al 1570 ha lavorato per la famiglia Gozzadini.
^Marco del Moro, scuola veneziana, nato nel 1535/1536 e morto fra il 1586 e il 1606.
^Felice Pinariccio, detto La Lasagna, attivo a Bologna, allievo di Lorenzo Sabatini. Collaborò con Pellegrino Tibaldi alla decorazione di Palazzo Poggi, a Bologna. Iscritto alla "Compagnia delle Quattro Arti" (1566), membro del consiglio della "Compagnia dei Pittori e Bombasari" (1577).
^Biagio Pupini, o Puppini (Bologna, post 1511-1575), detto Biagio delle Lame, allievo di Francesco Francia.
^Bernard Berenson pubblica la scheda dei disegni numero 1678 r/v, 1679, 1680 r/v, 1714, 1714A, 1714B, 1714C, 1714D e 1726, senza riferimenti al Libro di Vasari e indicando, per quasi per tutti questi disegni, il riferimento a un'opera di Andrea del Sarto. Berenson, vol. II, pp. 29-32.
^Serafino da Verona forse è Serafino Serafini (Verona, 1533 circa-Verona, 1595/1605) appartenente a una famiglia di pittori. Serafino Serafini ha affrescato una Vergine con Bambino, san Rocco e san Sebastiano su una porta di Castelvecchio. Citato da Vasari nelle Vite.
^Foglio completo del Libro de' disegni, recto, (Filippino Lippi, Sandro Botticelli, Raffaellino del Garbo)
^Stesso foglio, verso (Sandro Botticelli, Raffaellino del Garbo, Giorgio Vasari)
Bibliografia
(EN) Otto Kurz, Giorgio Vasari's Libro de' Disegni, Old Masters Drawings, 1937.
Bernard Berenson, I disegni dei pittori fiorentini, Milano, Electa editr., 1961, SBNPUV0037541.
(FR) Catherine Monbeig-Goguel, Giorgio Vasari: Dessinateur et collectionneur, XXXVIe exposition du Cabinet des dessins du musée du Louvre, Paris, Réunion des musées nationaux, 1965.
Licia Ragghianti Collobi, Il "Libro de' disegni" di Giorgio Vasari, in Critica d'arte, vol. 18, n. 116, marzo-aprile 1971, pp. 13-40, SBNSBL0514039.
Licia Ragghianti Collobi, Aggiunta ai ritratti nel "Libro de' disegni" del Vasari, in Critica d'arte, vol. 19, n. 121, gennaio-febbraio 1972, pp. 57-58, SBNSBL0514039.
(FR) Catherine Monbeig Goguel, Dessins italiens au musée du Louvre, deuxième moitié du XVIe siècle (artistes nés après 1500 et morts avant 1580). Vasari et son temps, Paris, Éditions des Musées nationaux, 1972.
Licia Ragghianti Collobi, Nuove precisazioni di architettura del "Libro" del Vasari, in Critica d'arte, vol. 20, n. 130, luglio-agosto 1973, pp. 31-54, SBNSBL0514039.
Licia Ragghianti Collobi, Il libro de' disegni del Vasari, Firenze, Vallecchi, 1974, SBNRAV0046475.
Licia Ragghianti Collobi, Ancora sul "Libro de' disegni" di Giorgio Vasari, in Critica d'arte, vol. 22, n. 146, marzo-aprile 1976, pp. 44-48, SBNSBL0514039.
(FR) Stefania Caliandro, Le Libro de' disegni de Giorgio Vasari: un metatexte visuel, Limoges, Pulim, Universite de Limoges, 1999, SBNVEA0119102.
(EN) Per Bjurstrom, Italian Drawings from the Collection of Giorgio Vasari, Stockholm, National Museum, 2001, SBNLO10603210.
(FR) Catherine Monbeig Goguel (a cura di), L'artiste collectionneur de dessin: de Giorgio Vasari à aujourd'hui, Paris-Milan, Societe du Salon du Dessin-5 Continents, 2006, SBNVEA1041795. Coordinamento testi di Cordelia Hattori.
Miriam Fileti Mazza, Storia di una collezione: dai libri di disegni e stampe di Leopoldo de' Medici all'età moderna, Firenze, Olschki, 2009, SBNPAR1145223.
Anna Forlani Tempesti, Giorgio Vasari e il Libro dei disegni. Museo cartaceo o Galleria portatile, in Giorgio Vasari e la nascita del museo, Firenze, Edifir, 2012, pp. 35-49, SBNLIA0958850. A cura di Maia Wellington Gahtan.