L'ampiezza e il valore di questa letteratura, ancora più ampia nelle opere religiose, prima di tutto nell'Induismo, e il fatto che la maggior parte delle lingue indiane contemporanee ne sia direttamente derivata (lingue indoarie), e tutte ne siano fortemente influenzate, rendono il sanscrito e la sua letteratura estremamente rilevanti per la cultura indiana, esattamente quanto il latino e il greco classico lo sono stati per la cultura occidentale.
I Veda (2000-1100 a.C.) segnano l'inizio di questa letteratura, nella forma iniziale della lingua, chiamata sanscrito vedico, che continua con la produzione dei racconti epici dell'età del ferro; prima della standardizzazione della lingua ad opera di Pāṇini, che codificò il "sanscrito classico" nella sua grammatica sanscritaAṣṭādhyāyī (Gli otto capitoli) intorno al IV secolo a.C..
Inoltre la produzione letteraria ha visto una tarda fioritura nell'XI secolo, prima del declino avvenuto dopo il 1100, soprattutto a causa della conquista islamica dell'India.
Attualmente vi sono degli sforzi volti al suo rilancio, con eventi come il "All-India Sanskrit Festival" (dal 2002), strutturati come concorsi di composizione letteraria.
Bibliografia
(FR) L. Renou, Litérature sanscrite, Parigi, 1945
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Vittore Pisani, M. Vallauri, Le più belle pagine della letteratura in sanscrito, Milano, 1962
Vittore Pisani, L.P. Mishra, Le letterature dell'India, Milano, 1970
R. Gnoli, L.P. Mishra, Storia della letteratura indiana, 2 voll., Milano, 1971
(EN) L. Sternbach, On the Influence of Sanscrit Gnomic Literature, Torino, 1979