Leonid Stepanovič DuškinLeonid Stepanovič Duškin (in russo Леонид Степанович Душкин?; Spirove, 15 agosto 1910 – Mosca, 4 aprile 1990) è stato un ingegnere sovietico, progettista di motori a razzo impiegati su aeroplani e missili[1]. BiografiaNacque il 15 agosto 1910 nel villaggio di Spirovo (contea di Vyšnevolockij, Oblast' di Tver').[2] Dopo aver conseguito la laurea in fisica presso l'Università di Tver' nel 1931, seguì un corso post laurea presso l'Istituto di Matematica e Meccanica dell'Università statale di Mosca e nell'ottobre 1932 fu invitato da Fridrich Cander a entrare nel Gruppo per lo studio della propulsione a razzo, dove lavorò come ricercatore e principale assistente di Zander. Dopo aver pubblicato il lavoro "Le principali disposizioni della teoria generale della propulsione a getto" che teorizzava il futuro volo nello spaziò, fu coinvolto nella progettazione e nella realizzazione del motore di prova OP-1[3] destinato ad equipaggiare il primo razzo realizzato in Unione Sovietica, il GIRD-X[4] progettato da Korolëv. Dopo la morte di Cander supervisionò la creazione del motore a razzo "10", funzionante a propellente liquido,[5] che andò ad equipaggiare il GIRD-X lanciato per la prima volta il 25 novembre 1933. A partire da gennaio 1938 assunse l'incarico di Capo del dipartimento dei motori a razzo a propellente liquido (NII-3) realizzando nel corso dello stesso anno, dopo l'arresto[6] di Gluško,[4] il motore RDA-1-150 che andò ad equipaggiare l'aliante a razzo RP-318[7] realizzato da Korolëv.[8] Prendendo come base di partenza i motori di Gluško (ORM-65 e RD-1),[9] apportò al disegno una serie di importanti migliorie ingegneristiche, spostando gli iniettori di carburante dalla testa all'estremità della camera cilindrica, tipico del design moderno. I modelli RDA-150,[9] RDA-300 utilizzarono come ossidante l'acido nitrico, mentre RDK-150 usava ossigeno liquido. Nei primi mesi del 1942, insieme all'ingegnere Isaev,[8] iniziò a lavorare alla realizzazione del motore a razzo a propellente liquido D-1-A-1100[8] da 1.100 kg/s[10][11] destinato al nuovo caccia intercettore BI[8] in via di sviluppo. Il secondo prototipo del velivolo, designato BI-3, volò per la prima volta con il nuovo propulsore il 15 maggio 1942[12] e il 27 marzo 1943 lo stesso aereo raggiunse una velocità massima di 615 mph, ma al termine del volò precipitò al suolo, causando la morte del pilota collaudatore Grigorij Bachčivandži.[13] Il programma BI fu annullato poco tempo dopo. Nel periodo 1944-1945[14] il suo fu il primo ufficio progettazione del paese che utilizzò una turbopompa nel sistema di alimentazione di un motore razzo, l'RD-2M3V,[15][16] e sviluppo sperimentalmente motori in ceramica non raffreddati, funzionanti ad alte temperature. Insegnante presso l'Istituto Aeronautico di Mosca a partire dal 1945, fu direttore dell'ufficio progettazione OKB-1 in seno al NII-1[17] di Mosca dal 1947 al 1969,[18] e ricoprendo la carica di professore di teoria dei motori a partire dal 1955. Vincitore del Premio di Stato dell'URSS, decorato con l'Ordine di Lenin, quello della Stella Rossa, quello della Bandiera rossa del lavoro del lavoro e numerose altre medaglie, si spense a Mosca il 4 aprile 1990. OnorificenzeNote
Bibliografia
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