Le stagioni (Čajkovskij)

Le stagioni
(12 pezzi ispirati a tenerissima e sognante malinconia)
CompositorePëtr Il'ič Čajkovskij
Numero d'opera37a (37 bis)
Epoca di composizione1875-76
Pubblicazionerivista Nuvellist, San Pietroburgo, 1876
Durata media43'
Organicopianoforte

Le stagioni, Op. 37a (in russo Времена года?) è una raccolta di dodici pezzi per pianoforte, che rappresentano i mesi dell'anno, di Pëtr Il'ič Čajkovskij.

Storia della composizione

Nel 1875 Nikolaj Matveevič Bernard, editore della rivista musicale Nuvellist di San Pietroburgo, commissionò a Čajkovskij 12 brevi pezzi per pianoforte, uno per ogni mese dell'anno, proponendo anche un sottotitolo per ognuno di essi. Il compositore, assillato da problemi economici, accettò il lavoro e tutti i sottotitoli di Bernard, e nell'edizione di dicembre 1875 della rivista, fu promesso ai lettori un nuovo pezzo di Čajkovskij ogni mese per tutto il 1876. L’editore decise anche di pubblicare a introduzione di ogni pezzo alcuni versi di poeti russi dell’epoca, quasi delle “epigrafi”, per introdurre il lettore al clima del mese. Čajkovskij volle poi aggiungere al titolo della raccolta la dicitura 12 pezzi ispirati a tenerissima e sognante malinconia. I pezzi di gennaio e febbraio furono scritti alla fine del 1875 e furono inviati a Bernard a dicembre, con la richiesta di comunicare se fossero adatti, in caso contrario, Čajkovskij avrebbe riscritto febbraio e si sarebbe assicurato che tutti gli altri pezzi fossero dello stile che Bernard desiderava. Sembra che marzo, aprile e maggio siano stati composti separatamente; tuttavia i restanti sette brani furono composti assieme e scritti nello stesso quaderno, probabilmente tra il 22 aprile ed il 27 maggio 1876. Successivamente l'editore Jurgenson acquistò i diritti della raccolta e la pubblicò con il numero d'opus 37 bis.

Struttura della composizione

La maggior parte dei pezzi sono in forma ternaria ABA.

Gennaio: Accanto al focolare

In la maggiore, Moderato semplice, ma espressivo.

«La notte ha già coperto di oscurità
Il mio angolino di pace e serenità.
Flebile è la fiamma nel camino,
E già si è consumato il mio lumino.»

Febbraio: Il Carnevale

In re maggiore, Allegro giusto.

«Presto ferveranno i ricchi banchetti
Del nostro indiavolato Carnevale.»

Marzo: Il canto dell’allodola

In sol minore, Andantino espressivo.

«Ondeggiano i fiori nel campo,
Fluttuano in cielo onde di luce,
E del canto dell’allodola primaverile
È colmo l’infinito azzurro»

Aprile: Il bucaneve

In si bemolle maggiore, Allegretto con moto e un poco rubato.

«Celeste e puro
È il fior del bucaneve,
Ma accanto ancor balugina
L’ultima neve.
Son le ultime lagrime
Del passato dolore
E i primi sogni
Di nuove gioie.»

Maggio: Le notti bianche

In sol maggiore, Andantino.

«Oh, qual notte è questa!
Come tutto è languore.
Grato ti son, gelida terra natia.
Dal regno dei ghiacci
E delle tempeste di neve,
Fresco e puro ci giunge alato
Di maggio il mese»

Giugno: Barcarola

In sol minore, Andante cantabile.

«Andiamo alla riva,
Là le onde ci lambiranno i piedi
E su di noi splenderanno
Stelle di una misteriosa tristezza.»

Luglio: La canzone del mietitore

In mi bemolle maggiore, Allegro moderato con moto.

«Fatti forza, o spalla!
Stenditi, o braccio!
E tu, vento di mezzogiorno,
Profumato accarezzami il volto!!»

Agosto: La fienagione (Scherzo)

In si minore, Allegro vivace.

«A frotte le famiglie
Si sono già accinte a falciare
L’alta segale alla radice.
I suoi grandi fasci
Son ammucchiati nei covoni
E tutta notte dai carri
Ci giunge una musica»

Settembre: La caccia

In sol maggiore, Allegro non troppo.

«È ora! È ora! Risuonano i corni!
I battitori in tenuta da caccia,
Già dall’alba son pronti sui loro cavalli.
E i più focosi saltellano
Intorno alle mute dei cani.»

Ottobre: Canto d’Autunno

In re minore, Andante doloroso e molto cantabile.

«Si è spogliato il nostro triste giardino
E foglie ingiallite volano nel vento.»

Novembre: Sulla Troika

In mi maggiore, Allegro moderato.

«Non guardare al cammino con timore
E non t’affrettare dietro alla trojka.
Affrettati, invece, a spegner per sempre
L’angoscia che alberga nel tuo cuore.»

Dicembre: Feste (Valzer)

In la bemolle maggiore, Tempo di Valse.

«Un tempo, la sera dell’Epifania,
Le fanciulle predicevano il futuro
E, levata la scarpina,
La gettavano dalla porta.»

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