Proveniva da una nobile famiglia napoletana che abitava nel quartiere di Chiaia.[1][2]. Era figlia di Diana Anfora di Sorrento e di Paolo Terracina, facoltoso borghese che durante il regno di Ferdinando il Cattolico riuscì ad incrementare proprietà e titoli nobiliari.[3].
Fu membro dell'Accademia degli Incogniti napoletana (da non confondersi con l'omonima accademia veneziana del secolo successivo) con lo pseudonimo di Febea. Ammirata da Luigi Tansillo e Vittoria Colonna,[4] pubblicò la sua prima raccolta poetica nel 1548. Nel 1549 terminò il Discorso sopra tutti li primi canti di Orlando Furioso pubblicato per la prima volta a Venezia, opera poetica formata da quarantasei composizioni in ciascuna delle quali gli ultimi versi erano tratti dalle ottave dei canti dell'opera di Ariosto.[5][6].
Fu a Roma fra il 1570 e il 1572 dove compose la raccolta di sonetti indirizzata ai cardinali riuniti per il conclave da cui uscì eletto papa Gregorio XIII.[1] Rimase inedita la sua ultima raccolta di versi, dedicata al cardinale Ferrante de' Medici, presente nel codice CCXXIX della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze[5].
Luigi Montella, Una poetessa del Rinascimento: Laura Terracina. Con un'antologia delle None rime inedite, 2ª ed., Salerno, Edisud, 2001, ISBN88-87907-13-7.