La vedova e il piedipiatti
La vedova e il piedipiatti è una miniserie televisiva[1] italiana composta originariamente da 6 episodi.
La serie
Lo sceneggiato è stato trasmesso dal primo canale RAI dal 3 luglio al 7 agosto 1979, girato ancora in bianco e nero, scritto da Paolini e Silvestri e diretto da Mario Landi.
Attori fissi dei sei episodi erano Ave Ninchi, Enrico Papa, Veronica Lario, Giulio Platone e Luigi Palchetti.
Trama
Avatar (Ave Ninchi), una vedova romagnola trapiantata a Torino, non essendo sufficiente la pensione che riceve, decide di affittare una camera del suo appartamento. L'affittuario è il giovane commissario Lombardi (Enrico Papa). Avatar, ottima cuoca e cartomante ma con un fiuto da Miss Marple, aiuta il giovane inquilino nelle sue indagini. Altri personaggi sono Emilio (Giulio Platone), il portiere dello stabile, e sua figlia Maria Teresa (Veronica Lario). Una sottotrama sentimentale è dedicata ai rapporti di Lombardi con la fidanzata Sveva (che non appare mai in scena) e con Maria Teresa. Nonostante gli sforzi di Avatar per combinare un matrimonio fra i suoi due pupilli, Lombardi e Maria Teresa restano soltanto amici, anche quando il commissario rompe con la fidanzata.
Musica
La sigla iniziale era il brano strumentale Passi nel buio di Carlo Esposito, la sigla finale il brano strumentale Clely di Antonio Altamura. Entrambi sono stati pubblicati nel 33 giri Caratteristici vari di Carlo Esposito e Antonio Altamura (Usignolo Edizioni Musicali, UST 369, 1979, LP).
Episodi
Una storia da 1.300 milioni
Trama[2]
Un piccolo industriale scompare mentre sta portando dei soldi in Svizzera e nel Po viene ripescato il corpo di uno sconosciuto. Un altro industriale scompare e viene trovato il cadavere di un altro sconosciuto. Sarà Avatar a risolvere il caso.
Domenica prossima
Trama[3]
Giacomo, autista in un supermercato, e Laura, commessa in una tintoria, non sanno se potranno sposarsi. Avatar, saputo che Giacomo ha un comportamento sospetto, convince i due giovani a farsi leggere le carte; viene così a sapere che Giacomo si è impegnato a fare da autista a una banda di rapinatori. Con il decisivo intervento del commissario Lombardi, Giacomo si salverà.
Sardine in scatola
Trama[4]
"Verruca", uno strozzino noto alla polizia, viene assassinato mentre sta mangiando sardine in scatola. I sospettati sono molti, stante l'attività illegale del morto, e Avatar si salva per poco da due attentati. Avatar scoprirà che la soluzione del caso sta nelle scatole di sardine che "Verruca" teneva nascoste.
Parole di lode
Trama[5]
Nicoleta Taddei, moglie di un industriale farmaceutico, è stata rapita. Le trattative vengono affidate all'avv. Labò, la cui moglie è accusata di un piccolo furto. Contemporaneamente dal parrucchiere di fiducia di Maria Teresa scompare un portasigarette. I vari personaggi sono tra loro intrecciati e il commissario, con l'aiuto di Avatar, risolverà il caso.
Ci vuole un attaccapanni
Trama[6]
La rapina in una gioielleria si conclude con un morto. Unico indizio un impermeabile taglia 52. I sospettati sono almeno tre e Avatar riuscirà a dipanare la matassa.
Sangue di coniglio
Trama[7]
Avatar, alla ricerca di un attaccapanni per conto di Lombardi, si rivolge al laboratorio di un orfanotrofio ma capisce che c'è qualcosa di strano: solo tre bambini e strani educatori. Le rapine a due uffici postali convincono Lombardi che sia in preparazione un colpo più importante. Avatar troverà la soluzione con l'aiuto di Emilio.
Note
- ^ La vedova e il piedipiatti - Davinotti.com
- ^ Radiocorriere TV, anno 56, n. 27, ERI, 1979, p. 124.
- ^ Radiocorriere TV, anno 56, n. 28, ERI, 1979, p. 112.
- ^ Radiocorriere TV, anno 56, n. 29, ERI, 1979, p. 92.
- ^ Radiocorriere TV, anno 56, n. 30, ERI, 1979, p. 92.
- ^ Radiocorriere TV, anno 56, n. 31, ERI, 1979, p. 84.
- ^ Radiocorriere TV, anno 56, n. 32, ERI, 1979, p. 84.
Collegamenti esterni
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