Kandelia è stato a lungo ritenuto un genere monotipico, con un'unica specie, K. candel[2]. La specie, descritta per la prima volta in India era stata originariamente battezzata da LinneoRhizophora candel, dal latino “candela”, in riferimento alla forma del suo ipocotile.
Già negli anni ottanta tuttavia era stata notata una differenza nel numero cromosomico tra le popolazioni giapponesi e quelle indiane, rispettivamente 2n=36[3] e 2n=38[4].
I risultati di recenti studi molecolari hanno definitivamente chiarito che le popolazioni più settentrionali di "K. candel"
appartenevano in realtà ad una entità differente[5], che è stata denominata K. obovata in riferimento alla forma delle sue foglie[6].
Le specie oggi riconosciute pertanto sono due[1]:
Si tratta di arbusti o piccoli alberi alti sino a 7 m, con fusto eretto, ricoperto da una corteccia liscia di colore dal grigio al bruno-rossastro.[2]
Le foglie sono da oblunghe a oblungo-ovate, con 9–11 paia di venature laterali in K. candel mentre hanno una forma più ellittica o obovata, con 6–8 paia di venature in K. obovata.[6] Hanno apice ottuso e base cuneata e sono sorrette da un corto picciolo.
I fiori sono riuniti in esili infiorescenzeascellari, lasse, con un peduncolo lungo 3–5 cm[2]. I sepali sono di colore verdognolo in K. candel e bianchi in K. obovata.
In entrambe le specie gli stami sono numerosi e filamentosi, lunghi sino a 15 mm. Le antere sono di colore rosa pallido e lunghe sino 0.8–1.0 mm in K. candel, di un rosa decisamente più intenso e più lunghe (1.2–1.8 mm) in K.obovata.[6]
I frutti, abbastanza simili nelle due specie, lunghi 1,5–2 cm, sono avvolti da due sepali persistenti. A maturazione sviluppano un ipocotile fusiforme, lungo sino a 40 cm.[2]
Tra le due specie esiste anche una differenza di adattamento fisiologico al freddo: K. obovata è in grado infatti di resistere, riproducendosi ottimalmente, a temperature più rigide di quanto non faccia la sua congenere.[7]
^ Yoshioka H, Kondo K, Segawa M, Nehira K, & Maeda S, Karyomorphological studies in five species of mangrove genera in the Rhizophoraceae, in Kromosomo 1984; 35-36: 1111-1116.
^ Das AB, Basak UC and Das P, Karyotype diversity and genomic variability in some Indian tree mangroves, in Caryologia 1995; 48: 319-328.
^ Chiang TY, Chiang YC, Chen YJ, Chou CH, Havanond S, Hong TN and Huang S, Phylogeography of Kandelia candel in East Asiatic mangroves based on nucleotide variation of chloroplast and mitochondrial DNAs, in Molecular Ecology 2001; 10: 2697-2710.