Kōda RohanKōda Rohan[1], (幸田 露伴?), pseudonimo di Kōda Shigeyuki (幸田 成行?) (Tokyo, 23 luglio 1867 – Tokyo, 30 luglio 1947), è stato uno scrittore giapponese. BiografiaKōda Rohan eseguì studi tecnici presso la Scuola del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni di Tokyo,[2] e incominciò a lavorare come telegrafista nella città di Hokkaidō.[3] Dopo pochi anni preferì rientrare a Tokyo per dedicarsi alla letteratura.[4][3] All'età di ventidue anni, subito dopo i suoi esordi, si mise in luce con il racconto Fūryū Butsu ("Il Buddha scolpito con amore", 1889), con il quale ottenne un buon successo sia di critica sia di pubblico.[2] In seguito, alcune sue opere come Gojū no tō ("La pagoda a cinque piani", 1891), si basarono sulla sua fede buddhista,[2] oltre che sulla tematica dei valori universali dell'arte. Kōda Rohan inizialmente aderì al gruppo letterario attorno alla rivista Garakuta-Bunko ("Il piacere della nostra biblioteca"), ma in un secondo tempo scelse di fondare un suo periodico, intitolato Shinshō-setsu ("Il nuovo romanzo"), incentrato sulle sue idee riformatrici, con il quale contribuì alla diffusione del movimento romantico giapponese (Roman-shugi).[4] Kōda Rohan criticò la tendenza, tipica del Periodo di Rinnovamento Meiji (1868-1912), di apertura non solo in ambito sociale, economico o politico, ma anche culturale,[5] che prevedeva, su ispirazione della letteratura europea, di scrivere romanzi basati su temi sociali e con tecniche e stili europei, preferendo, invece, approfondire tematiche di tradizione letteraria giapponese, universali ed elevate, ideali per esprimere i sentimenti, le passioni,[4]la forte volontà, i poteri dell'immaginazione,[2] l'arte per l'arte, le teorie, le astrazioni,[6]l'onore, la lealtà, l'amicizia, la ricerca dell'immortalità e la spiritualità.[5] Nel suo ultimo periodo creativo, Kōda Rohan si allontanò dal suo collega Ozaki Kōyō,[2] con il quale, invece, in precedenza aveva formato un binomio letterario, chiamato Ko-Ro, assurto come simbolo del periodo letterario giapponese.[4][3] Con l'opera Sora utsu nami ("Onde che si scagliano contro il cielo", 1903-1905), Kōda Rohan evidenziò una tendenza più realistica,[2] più aperta e umana, ma il suo capolavorò risultò incompiuto.[6] Negli ultimi anni Kōda Rohan si interessò alla storia del Giappone e della Cina e il suo ultimo libro, una descrizione delle opere del maestro di haiku Matsuo Bashō, fu completato l'anno della sua morte.[2] Kōda Rohan insegnò alla facoltà di letteratura giapponese dell'Università imperiale di Kyoto.[3] Come ricercatore era sempre molto interessato alla cultura del soprannaturale e alle pratiche magiche del Taoismo e Zen,[3] anche se come religioso fu un profondo conoscitore del buddhismo, diventando un buddhista della setta Nichiren.[7] La sua famiglia, nel 1886, si convertì al cristianesimo protestante,[7] e Kōda Rohan si sposò una prima volta, nel 1895 con Kimi, con la quale ebbe due figli, Aya (1904-1990) e Shigetoyo (? -1926); Kimi morì nel 1910 e tre anni dopo si risposò di nuovo con una intellettuale cristiana, Kodama Yayoko (1872-1945).[7] Nel 1937 fu il primo a ricevere l'Ordine della Cultura (bunka kunshō).[3] Sua figlia Aya, fu una nota autrice che spesso scrisse di lui.[8] Opere principaliRacconti
Poesie
Romanzi
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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