Nel 1953 ha ricevuto il Premio Stalin. Ljubimov ha iniziato ad insegnare nel 1963 e formò il Teatro Taganka l'anno successivo. Negli anni Settanta ha collaborato con la Scala di Claudio Abbado, curando le regie di Al gran sole carico d'amore di Luigi Nono (1975) e Boris Godunov di Modest Petrovič Musorgskij (7 dicembre 1979).
Nel 1984 è stato nominato direttore artistico dell'Arena del Sole di Bologna.[1]
Regista del Teatro Taganka, Ljubimov ha conosciuto – sembrerebbe – tutto nella sua vita: regie magnifiche con grande successo di pubblico ma anche il divieto di rappresentare i suoi spettacoli, la gloria mondiale ma anche la persecuzione politica nel suo paese. Malgrado il silenzio della stampa, il suo teatro era assediato da folle di spettatori. Egli è emigrato dall’Unione Sovietica per ritornarvi carico di onori. Creatore di dozzine di regie indimenticabili con attori geniali, per molti Ljubimov è il simbolo del teatro moderno del XX secolo. La sua opera di artista di tutta una vita ha inoltre contribuito al definitivo raggiungimento della libertà in Russia.[2]
In quell'occasione mette in scena Honey (Il miele) di Tonino Guerra, con la compagnia del Teatro Taganka, al Teatro Lensoveta di San Pietroburgo.[3]