Juraj JakubiskoJuraj Jakubisko (Kojšov, 30 aprile 1938 – Praga, 24 febbraio 2023) è stato un regista e sceneggiatore slovacco. I suoi film sono caratterizzati da poesia, bizzarria e giocosità. Fu sposato con l'attrice e produttrice slovacca Deana Horváthová. Dal 2001 fu docente alla facoltà di cinema e televisione dell'Accademia di arti musicali di Praga.[1] BiografiaJuraj Jakubisko nacque a Kojšov, un villaggio nel remoto distretto di Gelnica nella Slovacchia orientale. Studiò alla scuola superiore artistico-industriale di Bratislava, in cui conobbe Elo Havetta. Entrambi proseguirono gli studi alla facoltà di cinema e televisione dell'Accademia di arti musicali di Praga nel periodo della Nová vlna cecoslovacca. Durante gli studi realizzò numerosi cortometraggi e documentari. Dopo essersi laureato nel 1966, si aprì per il regista un periodo molto produttivo e interessante. In meno di quattro anni realizzò tre film. Debuttò con il film di successo Kristove roky ("Gli anni di Cristo") (1967) e ha continuato con i film Zbehovia a pútnici ("I disertori e i nomadi", 1968) Vtáčkovia, siroty a blázni ("Gli orfani, gli uccelli e i pazzi", 1969). A causa della sfavorevole situazione politica in Cecoslovacchia, dopo la normalizzazione non riuscì a terminare il suo quarto lungometraggio Dovidenia v pekle, priatelia! ("Arrivederci all'inferno, amici!", questo film fu terminato nel 1990). Nel 1971 gli fu vietato di girare film e si trasferì al Cortometraggio di Bratislava, dove ha potuto realizzare solo cortometraggi o mediometraggi. Durante questo periodo Jakubisko ha realizzato i film Stavba storočia ("La costruzione del secolo", 1972), Ondrej Nepela (1974), Výstavba tranzitného plynovodu ZSSR, NDR, Západná Európa ("Costruzione del gasdotto di transito URSS-RDT-Europa occidentale", 1974), Filmy v mesiaci ČSSP ("Film nel mese dell'amicizia cecoslovacco-sovietica", 1976), Dožinky '77 (1978). Nonostante la forte censura, riuscì a realizzare un film su ordinazione, Bubeník Červeného kríža ("L'araldo della Croce rossa", 1977), che brillò per eccezionali qualità artistiche. Nel 1975 sposò Ľudmila Vašová, dalla quale ebbe una figlia, Janetta. Nel 1984 Jakubisko ha divorziato. Alla fine degli anni '80 gli fu permesso di girare un altro lungometraggio, e così realizzò il film Postav dom, zasaď strom ("Costruisci una casa, pianta un albero", 1979). Dopo il film, nonostante il successo di pubblico, ci furono ripetute critiche da parte dei funzionari statali. Arrivarono nuove sanzioni, ma non così crudeli: gli fu consentito di fare solo film storici, fiabe e commedie. Fino al 1989 ha realizzato il film televisivo in tre parti Nevera po slovensky ("Infedeltà in slovacco", 1979), quello fiabesco Perinbaba ("La signora della neve", 1985) e la serie televisiva in sette parti Teta ("La zia di Frankenstein", 1987), che ha poi curato in una versione cinematografica intitolata Pehavý Max a strašidlá ("Max il lentigginoso e i fantasmi", 1987). Durante questo periodo ha realizzato il film pluripremiato Tisícročná včela ("L'ape millenaria", 1983). Tre mesi prima della caduta del regime comunista, il suo ultimo film degli anni '80 è stato proiettato per la prima volta: Sedím na konári a je mi dobre ("Sono seduto su un ramo e mi sento bene", 1989). Nel 1985 si risposò. Insieme alla sua nuova moglie, Deana Horváthová, ha fondato la società di produzione J&J Jakubisko Film, che Deana Horváthová gestisce dal 1991. Insieme hanno un figlio Jorik. Nel 1990, senza alcuna pressione politica, ha realizzato il film televisivo Takmer ružový príbeh ("Una storia quasi rosa", 1990). Nel 1992 ha continuato con il film Lepšie byť bohatý a zdravý ako chudobný a chorý ("Meglio essere ricchi e sani che poveri e malati"). Dal 1993 si è trasferito a Praga, dove ha realizzato il suo film Nejasná správa o konci sveta ("Rapporto poco chiaro sulla fine del mondo", 1997), che è stato anche il primo film prodotto da J&J Jakubisko Film. Nel nuovo millennio ha realizzato film come Post Coitum (2004) e Bathory (2008). Filmografia
Riconoscimenti1967
1968
1969
1973
1978
1979
1986
1987
1988
1990
1993
1997
1998
1999
OnorificenzeNote
Bibliografia
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