JodhJōdh (traslitterato anche yodh, yod, yud, jodh, jod, jud o iod)[1] è la decima lettera e grafema di molti alfabeti semitici, tra cui il fenicio, l'aramaico, l'ebraico jud י, il siriaco e l'arabo jāʾ ي (nell'ordine abjad, 28ª nell'ordine moderno). Il suo valore fono è [ j ] (approssimante palatale) in tutte le lingue nelle quali la lettera viene usata; in molte lingue serve anche da vocale lunga, a rappresentare una vocale anteriore chiusa non arrotondata, [iː]. StoriaLa lettera fenicia ha dato origine alla ι (alla ϳ) greca,[2] alla і (o forse alla ј) cirillica e alla i, Ы, alla copta iauda (o la j) latina.[3] Si pensa che jodh provenga dal pittogramma di una mano, risalente alla *yad- protosemitica.[4] Potrebbe essere correlato al geroglifico egizio del braccio:
Jodh ebraica
Ortografia ebraica compitata: יוֹד ;[5][6] colloquiale יוּד PronunciaSia nell'ebraico biblico che in quello moderno, yud rappresenta una approssimante palatale (j). VariazioniYud è una mater lectionis, come aleph, he e waw. Alla fine di parole con vocale o quando segnata dal sottopunto sh'va nach (cfr. ), rappresenta la formazione di un dittongo, come /ei/, /ai/, o /oi/.[7] SignificatoNella ghematria, yud rappresenta il numero 10 (dieci).[8] Come prefisso, rappresenta la terza persona singolare (o plurale, con una waw come suffisso) nel tempo futuro.[4] Come suffisso, indica la prima persona singolare possessiva; av (padre) diventa avi (mio padre).[4] "Jod" in lingua ebraica significa iodio. In religioneDue yud di seguito indicano il nome di Dio Adonai e nei testi con la sottopunteggiatura sono scritti con le vocali di Adonai; ciò viene fatto anche con il tetragramma biblico. Poiché yud è la lettera più piccola dell'alfabeto ebraico, le viene assegnato molto significato cabalistico e mistico, anche perché il suo valore ghematrico è molto importante nei libri cabalistici e ha una posizione essenziale nella composizione del Nome di Dio.[9] Secondo il Vangelo di Matteo Gesù vi accennò durante l'antitesi della Legge quando disse: "Non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto." (Matteo 5:18[10]) Un iota si riferisce alla lettera yud, che veniva spesso trascurata dagli scribi a causa delle sue dimensioni e della sua posizione come mater lectionis. In ebraico moderno, la frase "punta del yud" si riferisce ad una cosa piccola e insignificante, e chi "si preoccupa circa la punta di un yud" è qualcuno che è esigente e meticoloso su piccoli dettagli.[4] Note
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