Nel 1973 è ritornato negli Stati Uniti dove ha preso parte all'American Indian Movement (AIM).[12]
Dal 1973 al 1980 ha lavorato come organizzatore politico dell'AIM, divenendone membro del Consiglio centrale e presentandosi come nativo americano. Di solito affermava di essere Cherokee[14] e scriveva a nome dell'organizzazione.[15]
Nel 1974 ha partecipato all'International Indian Treaty Council (IITC) presso la Riserva indiana di Standing Rock.[16]
Successivammente è stato nominato capo amministratore dell'IITC[16][17][18] e si è impegnato affinché le Nazioni Unite concedessero all'IITC lo status di «organizzazione non governativa osservatrice e consulente di categoria II presso il Consiglio economico e sociale».[17]
Inoltre, Durham ha fatto amicizia con Winona LaDuke, della nazione indiana White Earth, incoraggiando il suo attivismo.[19]
Nel 1979 Paul Chaat Smith, Comanche, e Durham si sono dimessi dall'IITC e dall'AIM a causa di disaccordi sul sostegno dell'AIM a Cuba e ad altri alleati sovietici.[20]
Dopo essersi trasferito a New York, Durham ha concentrato la sua attenzione sulle arti visive: ha creato sculture che sfidavano le rappresentazioni convenzionali degli indiani nordamericani, presentato le sue opere e pubblicato saggi. Dal 1981 al 1983 ha diretto la Foundation for the Community of Artists di New York.[21] Nel 1983 la West End Press ha pubblicato Columbus Day, una raccolta delle sue poesie.[22] La sue poesie sono state incluse nell'Harper's Anthology of 20th Century Native American Poetry (1988).[23]
Nel 1987 Durham si è trasferito a Cuernavaca, in Messico.[12] Durante la sua permanenza in Messico, Durham ha partecipato a molte mostre, tra cui Whitney Biennial di New York, documenta IX di Kassel, Institute of Contemporary Arts di Londra, Exit Art di New York, Museo d'arte contemporanea di Anversa e Palais des Beaux-Arts di Bruxelles. Ha anche pubblicato numerosi saggi su periodici, tra cui Art Forum, Art Journal (CAA) e Third Text. Nel 1993, una raccolta dei suoi saggi, A Certain Lack of Coherence, è stata pubblicata da Kala Press di Londra.[24]
Dopo aver trascorso diversi anni in Messico, nel 1994 Durham si è trasferito in Europa, prima a Berlino e poi a Napoli.
Nel 1995 la Phaidon Press ha pubblicato il volume Jimmie Durham, una panoramica esauriente della sua arte, con i contributi di Laura Mulvey, Dirk Snauwaert e Mark Alice Durant.[25]
Successivamente, si è concentrato sul rapporto tra architettura, monumentalità e storie nazionali. Le sue sculture, performance e video "anti-architettonici" cercano di liberare la pietra, il materiale privilegiato dell'architettura, dalla sua relazione metaforica con la monumentalità, la stabilità e la temporalità.[26]
Le sue mostre in Europa hanno incluso sedi come il Kunstverein di Amburgo, il Fonds régional d'art contemporain (FRAC) di Reims, la Casa Wittgenstein di Vienna, il Kunstverein München e l'Esposizione internazionale d'arte di Venezia, tra i molti altri.
Nel 2003 una retrospettiva delle sue opere, intitolata From the West Pacific to the East Atlantic, è stata presentata al Museo d'arte contemporanea (MAC) di Marsiglia, in Francia, al Gemeentemuseum Den Haag dell'Aia, nei Paesi Bassi, e al Baltic Center for Contemporary Art di Gateshead, in Gran Bretagna.[27]
Nel 2004 ha partecipato alla 5ª Biennale di Gwangju, in Corea del Sud. Nel 2005 ha curato con Richard William Hill The American West, una riflessione alla mitologia dei cowboy e degli indiani, a Compton Verney, in Gran Bretagna.[28]
Nel 2006 ha esposto alcune opere alla Serralves di Porto, in Portogallo.[29]
Nel 2009 ha presentato la retrospettiva Pierres Rejetées... al Musée d'art moderne de la Ville de Paris di Parigi[30] e ha realizzato Serpentine rouge, installata a Indre, nell'estuario della Loira, in Francia.[31]
Nel 2010 ha presentato Rocks Encouraged nello spazio espositivo Portikus di Francoforte sul Meno, in Germania.[32]
Nel 2012, un'altra retrospettiva, A Matter of Life and Death and Singing, curata da Bart De Baere e Anders Kreuger, è stata presentata al Museo d'arte contemporanea di Anversa (MuHKA), in Belgio.[33]
Nel 2012 ha pubblicato la seconda raccolta di poesie: Poems That Do Not Go Together.[34]
Nel 2016 ha ricevuto il premio Goslarer Kaiserring.[35] La cerimonia di premiazione si è tenuta l'8 ottobre 2016 a cui è seguita l'inaugurazione della sua personale Evidence presso il Mönchehaus Museum di Goslar, in Germania.[36]
Nel 2017 la retrospettiva Jimmie Durham: At the Center of the World, curata da Anne Ellegood, è stata inaugurata all'Hammer Museum di Los Angeles, poi spostata al Walker Art Center di Minneapolis, al Whitney Museum of American Art di New York e al Remai Modern di Saskatoon, in Canada.[37] La retrospettiva ha riacceso il dibattito sulle affermazioni di Durham sui suoi antenati Cherokee.[38]
Nel 2020 ha pubblicato la terza raccolta di poesie: Particle/Word Theory.[39]
Nel 2022 è uscito, postumo, l'LPPoems: Written, Drawn, Selected and Read by Jimmie Durham con un libretto di 12 pagine di suoi disegni, registrato a Berlino nell'aprile 2021.[40] Del 2023 è invece l'uscita del diario Nature in the city / La natura in città (Fondazione Benetton Studi Ricerche, trad. di Sacha Piersanti)[41]. Tra il 2022 e il 2023 il Museo d'arte contemporanea Donnaregina (museo MADRE) di Napoli ha allestito la prima retrospettiva di Durham, intitolata Jimmie Durham: humanity is not a completed project... a cura di Kathryn Weir.[42]
Pubblicazioni
(EN) Jimmie Durham, Columbus Day, Albuqurque, West End Press, 1983.
(EN) Jimmie Durham, Geronimo! (PDF), in Lucy R. Lippard (a cura di), Partial Recall: Photos of Native North Americans, New York, The New Press, 1992, pp. 55-58.
(EN) Jimmie Durham, My Book, The East London Coelacanth, Sometimes Called, Troubled Waters; The Story of British Sea-Power, Londra, ICA, Book Works, 1993, ISBN978-1-870699-12-9.
(EN) Jimmie Durham: Interviewed by Mark Gisbourne, in Art Monthly, n. 173, febbraio 1994, pp. 7-11.
(EN) Jimmie Durham: Attending to Words and Bones. An Interview with Jean Fisher, in Art and Design, vol. 10, n. 7-8, luglio-agosto 1995, pp. 47-55.
(EN) Jimmie Durham, Eurasian Project, Stage One: La Porte de l'Europe (Les Bourgeois de Calais, La Leon d'Anatomie. A Progress Report), Reims, Le Collège Éditions, Frac Champagne-Ardenne, 1996.
(DE) Jimmie Durham, Der Verführer und der Steinerne Gast, Vienna, Springer Verlag, 1996, ISBN978-3211828373.
(EN) Jimmie Durham, Between the Furniture and the Building (Between a Rock and a Hard Place), Monaco di Baviera, Kunstverein München, 1998.
(EN) Beverly Koski e Richard William Hill (intervista), The Centre of the World is Several Places (Part I) (PDF), in FUSE Magazine, vol. 21, n. 3, estate 1998, pp. 24-33. The Centre of the World is Several Places (Part II), n. 4, autunno 1998, pp. 46-53.
(EN, JA) Jimmie Durham, Stone Heart, Kitakyushu, CCA Centre for Contemporary Art, 2001, ISBN4-901387-10-3.
(EN) Jimmie Durham, Belief in Europe, in Salah Hassan e Iftikhar Dadi (a cura di), Unpacking Europe: Towards a Critical Reading, Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen, 2001, pp. 290-293.
(EN) Jimmie Durham, Situations, in Claire Doherty (a cura di), Contemporary Art: From Studio to Situation, Londra, Black Dog Publishing, 2004, pp. 177-183.
(IT, EN) Jimmie Durham, Stones Rejected by the Builder, in Jimmie Durham, traduzione di P. Bhatnagar e S. Fadda, Milano, Charta, 2004, pp. 117-130, ISBN978-88-8158-492-5.
(EN) Jimmie Durham, Second Particle Wave Theory (As Performed on the Banks of the River Wear, A Stone's Throw From S'Underland and the Durham Cathedral), Banff, Walter Phillips Gallery, 2005.
(EN) Jimmie Durham, Various Element of Cowboy Life, in pp. 9-22. Jimmie Durham, Cherokee-US Relations, in pp. 51-59. Jimmie Durham e Richard William Hill (a cura di), The American West, Warwickshire, Compton Verney, 2005, ISBN978-0-9546545-7-3.
(EN) Jimmie Durham, Poems That Do Not Go Together, Berlino e Londra, Wiens Verlag e Edition Hansjörg Mayer, 2012, ISBN9783981128888.
(PT) Jimmie Durham, Vandalismo (PDF), in Forumdoc.BH.2013 - 17º Festival do Filme Documentário e Etnográfico, Belo Horizonte, Associação Filmes de Quintal, 2013, pp. 288-291.
(EN) Jimmie Durham, Waiting to be interrupted. Selected writings 1993-2012, a cura di Jean Fisher, Milano, Mousse Magazine & Publishing, 2014, ISBN9788867491209.
(EN) Jimmie Durham, Particle/Word Theory, Berlino e Londra, Wiens Verlag e Edition Hansjörg Mayer, 2020, ISBN9783960989264.
(EN) Anders Kreuger, Bart De Baere, Guy Brett, Jimmie Durham, Richard William Hill, Jimmie Durham: A Matter of Life and Death and Singing, a cura di Anders Kreuger, Ginevra, JRP Ringier, 2012, ISBN978-3-03764-289-4.
(EN) György Ferenc Tóth, From Wounded Knee to Checkpoint Charlie: The Alliance for Sovereignty between American Indians and Central Europeans in the Late Cold War, Albany, State University of New York Press, 2016, ISBN978-1-4384-6121-2.
(EN) Anne Ellegood (a cura di), Jimmie Durham: At the Center of the World, Monaco di Baviera, Prestel, 2017, ISBN978-3-7913-5568-9.