Jantina (sommergibile 1913)

Jantina
Descrizione generale
Tiposommergibile di piccola crociera
ClasseMedusa
Proprietà Regia Marina
CantiereCNR, Muggiano
Impostazione18 agosto 1910
Varo20 novembre 1912
Entrata in servizio14 maggio 1913
IntitolazionePteraeolidia ianthina
Radiazione26 settembre 1918
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione305 t
Dislocamento in emersione250 t
Lunghezza45,15 m
Larghezza4,2 m
Pescaggiom
Profondità operativa40 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 650 CV
2 motori elettrici Savigliano da 300 cv complessivi
2 eliche
Velocità in immersione 8,2 nodi
Velocità in emersione 12,5 nodi
Autonomiain emersione 670 miglia nautiche a 12 nodi
o 1200 mn a 8 nodi
in immersione 24 mn a 8 nodi
54 mn a 6 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 19 sottufficiali e marinai
Armamento
Siluri2 tubi lanciasiluri da 450 mm a prua con 4 siluri
dati tratti da www.betasom.it
voci di sommergibili presenti su Wikipedia

Lo Jantina è stato un sommergibile della Regia Marina.

Storia

Nella prima fase della sua vita operativa fu impiegato nel Tirreno settentrionale, prendendo parte – al comando del tenente di vascello Colombo Tarò – a diverse esercitazioni, facendo base a La Maddalena dove trascorse un periodo in addestramento[1][2][3].

All'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale si trovava a Venezia, assegnato alla I Squadriglia Sommergibili ed ancora al comando del tenente di vascello Tarò[4].

Fu impiegato principalmente nella difesa costiera[1][2].

Il 18 luglio 1916 fu inviato al largo di Porto Tayer a supporto di un attacco aereo che si sarebbe svolto nel Canale della Morlacca (tra Pago e la costa dalmata), con bersaglio alcuni mercantili del Lloyd Austriaco[5].

Nel gennaio 1917 divenne caposquadriglia[1][2]; il comandante Tarò venne frattanto promosso capitano di corvetta[6].

Disarmato nel dicembre 1917[1][2], fu radiato l'anno seguente e demolito.

Note

Bibliografia

  • Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni aeree, navali, subacquee e terrestri in Adriatico, Gaspari Editore, 2008, ISBN 978-88-7541-135-0.
  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Marina