Nato a Rio de Janeiro nel 1938 da Orlando Soares e da Mercedes Leal, studiò nel Colégio São Bento della sua città natale e a Losanna, in Svizzera, al Lycée Jaccard. Soggiornò anche negli Stati Uniti, prima di tornare a vivere nella sua città nel 1958. Abbandonata definitivamente l'iniziale prospettiva della carriera diplomatica, iniziò come umorista una brillante strada che l'avrebbe portato a diventare un popolare volto televisivo in Brasile. Pacifista e politicamente anarchico (ma si professava comunque antifascista ed era cattolico osservante, con una devozione speciale per Santa Rita da Cascia), nel 1970 raggiunse la grande fama col programma umoristico Faça Humor, Não Faça Guerra ("Fate Lo Humor, Non Fate La Guerra") e nel 1981 con Viva o Gordo ("Viva il ciccione", un titolo che faceva riferimento alla sua obesità), trasmissione satirica nei confronti del regime militare in Brasile con lo slogan Viva o gordo, abaixo o regime. Dal 2000 condusse il popolare talk show Programa do Jô.
Personalità eclettica, svolse le attività di presentatore televisivo, umorista, drammaturgo, musicista e artista plastico.[2] Intraprese inoltre la carriera di attore: ebbe il ruolo da protagonista nella telenovela Ceará contra 007, apparve in alcuni film (ne diresse anche uno, O Pai do Povo), e recitò in teatro.
Attivo in tv sino quasi agli ultimi giorni, morì nell'estate del 2022 a 84 anni per insufficienza cardiaca e renale, cui si erano aggiunte le complicazioni di una polmonite.
Vita privata
Per dodici anni fu marito dell'attrice Teresa Austregésilo, che gli diede l'unico figlio, Rafael, autistico, morto appena cinquantenne nel 2014. In seconde nozze sposò un'altra attrice, Silvia Bandeira. Sua terza moglie fu la designer grafica Flávia Junqueira Pedras. Tutti i matrimoni si conclusero col divorzio. Soares fu anche sentimentalmente legato all'attrice Cláudia Raia e ad altre donne.
Soares parlava sei lingue: portoghese, spagnolo, italiano, inglese, francese e tedesco.