Istoplasmosi
L’istoplasmosi è un'infezione causata da un fungo chiamato Histoplasma capsulatum. Storia ed epidemiologiaL'infezione è comune nella zona centro-orientale degli Stati Uniti, ma anche in altre zone dei paesi tropicali e temperati. La varietà duboisii è presente in Africa centrale. L'Histoplasma fu scoperto nel 1905 da Samuel T. Darling, ma l'infezione è stata individuata soltanto nel 1930. In Italia sono stati descritti più di 100 casi di istoplasmosi, per la maggior parte si trattava di individui che avevano acquisito l'infezione in America del centro-sud. La mortalità riportata è stata del 28% [1]. EziologiaL'Histoplasma capsulatum è un fungo comunemente presente nell'ambiente, si ritrova nel suolo sotto forma di filamento, mentre quando infetta l'uomo si comporta come un lievito. Nei terreni contaminati da escrementi di uccelli o roditori, il fungo si moltiplica rapidamente e l'infezione avviene in genere per inalazione della polvere infetta. PatogenesiL'Histoplasma infetta i macrofagi e la patogenesi della malattia somiglia molto a quella della tubercolosi. Per questo motivo, fino al 1930 le due malattie venivano confuse. Nella maggior parte degli individui l'infezione decorre in maniera asintomatica. ClinicaSegni e sintomi
Diagnosi differenziale ed esami di laboratorioOltre ad un'accurata anamnesi, con particolare attenzione ai luoghi che ha visitato la persona, la sierologia fornisce una corretta diagnosi. TrattamentoLa terapia consiste nella somministrazione di antifungini quali ketoconazolo e itraconazolo. L'Amfotericina B è riservata ai casi più gravi. PrognosiLa prognosi risulta infausta se il grado di inclusione del fungo dei macrofagi è molto alto, e se la risposta immunitaria del paziente è compromessa. Note
Bibliografia
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