Isimbardi
Gli Isimbardi furono una nobile famiglia di Milano, originaria del pavese. StoriaLe prime notizie della famiglia risalgono all'inizio del XIV secolo quando Giovanni Isimbardi viene elencato a Pavia come patrizio della città. Un suo discendente, Lorenzo, si pose al servizio della corte ducale di Milano e venne prescelto come ambasciatore dei Visconti dapprima presso papa Eugenio IV e poi presso la città di Firenze. I suoi figli, Toroberto, Gian Pietro e Giovanni Agostino, verranno investiti ciascuno di una quota del feudo di Cairo, quote che verranno riunite in una sola persona da Lorenzo, figlio di Gian Pietro. Il nipote di questi, un omonimo Lorenzo, acquisterà nel 1597 l'intera Pieve di Cairo e nel 1600 ne verrà investito col titolo di marchese. Questi fu inoltre giudice delle vettovaglie del ducato di Milano sotto l'amministrazione spagnola e sposò Maria de Mendoza, figlia di don Pedro de Mendoza (fratello di María Maximiliana Manrique de Lara y Briceño), nominato da poco conte di Binasco, militare e ambasciatore spagnolo a Genova[1]. In virtù di questa unione, la famiglia venne impropriamente definita da alcuni storiografi e genealogisti Isimbardi de Mendoza, anche se tale denominazione non risulta avere alcun fondamento dal momento che la famiglia Mendoza non si estinse negli Isimbardi. Favorito dalla posizione del nonno materno, il figlio di questo Lorenzo, Pietro, secondo marchese, intraprese la carriera militare nel ducato spagnolo di Milano, divenendo comandante della milizia di Pavia e poi comandante della piazzaforte di Mortara, venendo in seguito nominato ambasciatore del ducato di Milano a Napoli, a Parma ed infine in Toscana. Il nipote di quest'ultimo Pietro, figlio di Lorenzo, ottenne nel 1736 l'aggregazione della famiglia al patriziato milanese. Si imparentò con la famiglia romana dei Cybo, motivo per cui il suo secondogenito che venne poi chiamato a succedergli ebbe nome di Innocenzo, come il papa che quella casata diede alla chiesa. La famiglia proseguì con parentele d'alto rango nella società aristocratica milanese e con una notevole ricchezza per tutto il XVIII, con Alessandro che a nel 1775 acquistò dalla nobile famiglia milanese dei Taverna il palazzo oggi noto come Palazzo Isimbardi, divenuto poi sede della provincia di Milano. La famiglia si estinse nel 1908 con la morte del marchese Luigi il quale, pur avendo sposato Carolina Taverna, non ebbe eredi. Gran parte dei suoi beni, compreso il prezioso palazzo milanese di famiglia, pervennero per via ereditaria ai Taverna, che li cedettero nel 1918 al ricco industriale legnanese Gian Franco Tosi. Albero genealogico
Note
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