Era figlia illegittima di Pedro Fernández de Castro, signore di Monforte de Lemos e Sarria, nipote, da parte di madre, del re di Castiglia, Sancho IV e membro di una delle famiglie più antiche e illustri della Galizia, e della di lui amante Aldonza Lorenzo de Valladares, figlia di Lorenzo Soarez de Valladares e della sua seconda moglie, Sancha Nuñez. Il padre di Inés dal 27 maggio 1332 al 4 aprile 1342 fu maggiordomo maggiore di Alfonso IX "il Giusto" e subito dopo morì in una battaglia vicino ad Algeciras, nel giugno 1342. Inés ed il fratello D. Alvaro Perez de Castro sono citati nel Nobiliario di Pietro, conte di Barcelos come figli di D. Pedro Fernández de Castro e di D. Aldonça Lorenço de Valladares[1].
Biografia
La giovane Inés fu educata alla corte di Giovanni Emanuele di Castiglia, letterato e politico, discendente di Ferdinando III di Castiglia, che era suo nonno, mentre Alfonso X era suo zio; quando la figlia di costui, Costanza Manuel (1318/1323-1345), fu promessa in matrimonio all'erede al trono portoghese, Pietro I, Inés, che era anche sua cugina, la seguì in Portogallo come dama di compagnia[3].
Dopo il matrimonio, lo sposo si innamorò perdutamente della giovane galiziana, trascurando la moglie, ma al contempo cercando di non ostentare la relazione.
Nel 1345 Costanza diede alla luce il figlio legittimo ed erede al trono, Ferdinando, ma il 13 novembre morì per le conseguenze del parto e poco dopo, nel 1346, la relazione tra il principe e Inés divenne nota a tutti. Pietro rifiutò qualsiasi partito che non fosse Inés de Castro, anzi, sembra che in quello stesso anno (1346) la sposasse in gran segreto[1]. A nulla valsero le raccomandazioni e gli ammonimenti del padre, il re del Portogallo, Alfonso IV.
Dalla loro unione nacquero figli sani e forti, che erano tenuti in conto più dell'erede al trono, debole e malaticcio. Alfonso IV, sempre più preoccupato per la sorte del nipote e per l'invadenza dell'entourage castigliano di Ines, che acquisiva sempre più potere e trascinava il Portogallo nelle lotte interne al regno di Castiglia[1][4], cominciò a prendere in considerazione il suggerimento dei suoi consiglieri: sbarazzarsi dell'amante del figlio.
Dopo che Pietro, a Braganza, nel 1354, aveva sposato ufficialmente Inés de Castro[1][5], Alfonso IV, spronato dai tre nobili Alonso Gonçálvez, Pedro Coelho e Diego López Pacheco, nemici della famiglia Castro, per risolvere la situazione, nel gennaio 1355, approfittando dell'assenza di Pietro, si recò al monastero di Santa Clara, presso Coimbra, dove Inés viveva con i tre figli, con l'intenzione di assassinare la nuora[1].
Saputo dell'arrivo del re, la donna, con attorno i suoi figli, si inginocchiò ai suoi piedi e, piangendo e supplicando, riuscì a commuoverlo, ma quando già Alfonso aveva deciso di andarsene, i tre nobili si avventarono su Inés e la uccisero a coltellate. Il Chronicon Conimbricensi comunque riporta che fu Alfonso IV a dare l'ordine di uccidere Ines[6].
Pietro, in preda all'ira per l'omicidio della moglie, armato con un esercito, scatenò una guerra civile contro il padre[6], nel nord del regno tra i fiumi Duero e Miño, che si esaurì nel corso del 1356 e all'inizio del 1357. Al termine della breve guerra civile fece pace con il genitore, che lo costrinse a perdonare gli assassini della moglie.
Appena salito sul trono Pietro si vendicò degli assassini dell'amata facendoli giustiziare e, nel 1360, rese ufficiale il suo matrimonio con Inés de Castro, considerandola regina del Portogallo, anche se postuma, e ne fece riesumare il corpo per poi seppellirlo in una splendida tomba nel monastero di Alcobaça, dove poi fu sepolto lui stesso.[7]
La vicenda, arricchita di particolari fantasiosi come l'incoronazione del cadavere della regina, ispirò la tragediaLa Castro di António Ferreira e alcune strofe contenute ne I Lusiadi[8].
^Dopo che il re di Castiglia, Pietro I era salito al trono erano iniziate lotte intestine che sfociarono, nel 1354, in una guerra civile che durò circa quindici anni.