Si basa su una leggenda orale molto sentita dal popolo di Roma e su un nucleo di verità storica. Si ricorda, tra l'altro, l'operetta di Domenico Berardi Er Marchese der Grillo, in tre atti e quattro quadri con musiche di Giovanni Mascetti, rappresentata la prima volta al Teatro Metastasio in Roma il 23 novembre 1889, con lo stesso autore nella parte del protagonista. Essa ebbe grande successo a Roma e in tutti i teatri secondari d'Italia.
Nel romanzo, l'autore ha ricercato documenti e testimonianze d'epoca: la Roma papalina del XVIII secolo della quale dà un affresco vivo e grandioso al cui centro opera questo bizzarro e geniale personaggio.
Alla vicenda e al libro si è ispirato il regista Mario Monicelli per farne una trasposizione cinematografica con protagonista Alberto Sordi.
Una ristampa del libro è avvenuta nel 2011 curata dalla Newton Compton Editori.
Il romanzo è suddiviso in 63 piccole storie che coinvolgono la vita del marchese, da lui raccontata in prima persona e contemporaneamente dal servo Arcangelino in dialetto romanesco.
Trama
Roma, metà del '700. Il marchese Onofrio del Grillo è un giovane nobile, pomposo e annoiato dalla solita vita quotidiana da nobile. Per questo assieme al suo servo napoletano (e omosessuale) Arcangelino organizza una miriade di scherzi strabilianti a discapito sia di uomini d'alto rango come lui, che dei poveri popolani. Alcuni di questi sono conosciuti anche nell'omonimo film come il famoso trucco di far credere a un popolano di essere in realtà un nobile.
Tuttavia il marchese spesso si trova a fare i conti con il suo protettore, il Cardinal Riccoboni che lo ammonisce minacciandolo di scomunica e di immediato arresto, oppure confondendolo semplicemente con le sue massime latine. Ma il giovane dimentica presto le ramanzine di Riccoboni e torna ad imperversare per le strade di Roma prendendosela o con mariti e spasimanti gelosi delle ragazze con cui il marchese va a letto o andandosi a divertire con la vogliosa, ma sentimentale Olimpia.