Il Libertario (in origine Il Comunista Libertario) fu un periodico anarchico di Milano, pubblicato tra il 1944 ed il 1961[1]
Dalla Resistenza alla guerra fredda
Il primo numero de Il Comunista Libertario viene pubblicato clandestinamente a Milano nel dicembre 1944, come organo della Federazione Comunista Libertaria Italiana, l'ispiratore è Mario Mantovani commissario politico delle Brigate Bruzzi Malatesta
Dopo la Liberazione il giornale viene pubblicato a partire dal 18 maggio 1945 (n. 3), ventimila copie di tiratura, come settimanale della Federazione Comunista Libertaria Lombarda. La linea politica è a favore di uno sviluppo rivoluzionario della Resistenza italiana e contro il disarmo delle formazioni partigiane[2].
Ampio spazio viene dedicato al dibattito interno tra chi tenta di orientare il movimento anarchico italiano verso soluzioni riformiste e la corrente intransigente. Dopo il Congresso di Carrara (settembre 1945) che segna la nascita della Federazione anarchica italiana il giornale diventa Il Libertario a partire dal n. 17 del 13 ottobre 1945 e, dopo la fuoriuscita della corrente riformista, rimarrà organo della Federazione Anarchica Lombarda[3][1]. Il periodico si caratterizza come espressione di un anarchismo organizzatore, federalista e socialista, sempre attento alle problematiche del mondo del lavoro[4].
Dagli anni cinquanta alla chiusura
Anche negli anni successivi, scrive Gino Cerrito, il settimanale continua a discutere "i problemi vitali della società [...] trasformandosi da strumento riservato ai già "convinti" in mezzo di penetrazione nelle masse popolari", per questo motivo appare, nell'ambito della pubblicistica anarchica, "il periodico più moderno e più aderente ai problemi del momento, quasi per tutto il periodo della sua pubblicazione"[5]
Tra il 1950 e il 1953, di fronte alla rottura tra la FAI e i GAAP, il periodico cerca di assumere una posizione di mediazione ricevendo dure critiche da parte dell'area facente riferimento a L'Adunata dei Refrattari di New York[4].
Ma le difficoltà, economiche e di collaborazione, si fanno sentire. Il periodico è costretto a diverse interruzioni, diventa quindicinale dal 15 novembre 1960 per interrompere definitivamente le pubblicazioni il 15 settembre 1961[1]
Redattori responsabili
Durante quasi tutta la sua storia redattore responsabile del periodico è Mario Mantovani, per brevi periodi la direzione viene assunta da Ivan Aiati (1945), Alberto Sanò (1960), Artorige Dalloli (1961)[1].
Note
- ^ a b c d Bettini 1972.
- ^ Giornali anarchici della Resistenza 1943-'45 / Gli anarchici e la lotta contro il fascismo in Italia, Ediz. Zero in Condotta, Milano, 1995; Mauro De Agostini, Franco Schirone, Per la rivoluzione sociale. Gli anarchici nella Resistenza a Milano (1943-1945), Milano, Zero in condotta, 2015, p.191-192, 199-200.
- ^ Mauro De Agostini, Franco Schirone, Per la rivoluzione sociale. Gli anarchici nella Resistenza a Milano (1943-1945), Milano, Zero in condotta, 2015, p.215-219; Gino Cerrito, Il ruolo della organizzazione anarchica. L'efficientismo organizzativo il problema della minoranza il periodo transitorio classismo e umanesimo, Catania, RL, 1973, p. 122-125
- ^ a b Dizionario biografico degli anarchici italiani.
- ^ Gino Cerrito, Il ruolo della organizzazione anarchica. L'efficientismo organizzativo il problema della minoranza il periodo transitorio classismo e umanesimo, Catania, RL, 1973, p. 117.
Bibliografia
- Giornali anarchici della Resistenza 1943-'45 / Gli anarchici e la lotta contro il fascismo in Italia, Ediz. Zero in Condotta, Milano, 1995
- Mauro De Agostini, Franco Schirone, Per la rivoluzione sociale. Gli anarchici nella Resistenza a Milano (1943-1945), Milano, Zero in condotta, 2015
- Mario Mantovani, in Dizionario biografico degli anarchici italiani, Pisa, BFS, 2003.
- Leonardo Bettini, Bibliografia dell'Anarchismo. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), vol. I, tomo 1, Firenze, Crescita politica, 1972.
- Gino Cerrito, Il ruolo della organizzazione anarchica. L'efficientismo organizzativo il problema della minoranza il periodo transitorio classismo e umanesimo, Catania, RL, 1973.
|