Iacopo PoncaraleIacopo Poncarale, o Giacomo Poncarali (fine del XII secolo – inizio del XIII secolo), è stato un politico italiano.
Attività politicaProveniente da una nobile famiglia medievale di Brescia, i Poncarale, nel 1200 rivestì la carica di podestà di Brescia, insieme ai conti Alberto I Casaloldo e Narisio da Montichiari[1]. Era accaduto che nello stesso anno il conte Narisio, dopo aver fondato un partito politico di popolo detto “Società di San Faustino”, fu creato podestà e bandì da Brescia i suoi avversari del partito intransigente, cioè gli aristocratici, che nel frattempo avevano formato la societas militum. Il conte Narisio associò così al potere il Casaloldo e Iacopo Poncarale, costituendo così una sorta di triumvirato, in cui ognuno dei tre aveva la carica di podestà[2]. Nel 1211 il conte Alberto Casaloldo fu l'anima di una violenta sommossa popolare, che il giorno dei Santi Faustino e Giovita espulse dalla città di Brescia alcune fra le maggiori consorterie militari moderate, Iacopo Confalonieri e il vicario dell'imperatore Ottone IV, distruggendone le case e le torri – 15 febbraio 1211 -[3]. I vincitori elessero un nuovo podestà, Guglielmo da Lendinara; ma i capi effettivi del nuovo governo furono di nuovo Iacopo Poncarale, il Casaloldo e Narisio di Montichiari, che per un paio d'anni si atteggiarono a capipopolo e assunsero periodicamente e contemporaneamente ognuno il titolo di podestà[4]. Furono loro a giurare, tra il marzo 1211 e l'ottobre 1212, gli accordi tra Brescia e la lega di città con a capo il comune di Cremona – Verona, Pavia, Ferrara, Mantova, i marchesi Estensi e i conti Sambonifacio -: erano chiari sia la netta apertura ai cremonesi, ma anche a Federico II di Svevia, rivale di Ottone IV, e al pontefice, sia il distacco da Milano[5]. Giacomo è anche segnalato podestà a Mantova nel 1211[6]. Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
|