Horror natalizioL'horror natalizio è un genere di letteratura e opere audiovisive che incorpora elementi horror nell'atmosfera natalizia. Origini e storiaIl genere si inserisce in una tradizione del Regno Unito che risale alle celebrazioni preistoriche del solstizio d'inverno.[1][2][3] Secondo l'Hollywood Reporter, associare la morte dell'inverno alla prossima rinascita della primavera è una tradizione antica, e cita Il racconto d'inverno di Shakespeare come un precursore del genere.[2] Canto di Natale di Charles Dickens costituisce un primo esempio di questo genere. Secondo il British Film Institute, l'opera "ha legato per sempre le festività natalizie al genere dell'horror natalizio".[1][4][5][6] Dickens scrisse altre storie di fantasmi con ambientazioni natalizie, come Il segnalatore (1866).[5] M. R. James scrisse storie di fantasmi nei primi anni nel Novecento; per lui era tradizione leggerle ad alta voce ai suoi amici durante il periodo natalizio come forma di intrattenimento.[7][8] Nel 1954 l'americana EC Comics pubblicò un'edizione di Vault of Horror intitolata ...and All Through the House, dove compariva un assassino vestito da Babbo Natale.[4][9] L'horror era già presente nei film a tema natalizio risalenti al primo Novecento: tra i primi esempi figurano Noč' pered Roždestvom di Władysław Starewicz (1913), Il carretto fantasma di Victor Sjöström (1921) e L'assassinio di Papà Natale di Christian-Jaque (1941).[4] Negli anni 1970, la BBC trasmetteva un programma annuale chiamato A Ghost Story for Christmas basato sui racconti brevi di M. R. James.[1] In seguito produsse Ghost Stories for Christmas di Christopher Lee, in cui Lee interpretò James leggendo ad alta voce le sue storie, e poi un reboot di Ghost Story for Christmas; entrambe le serie andarono in onda nei primi anni duemila.[5] Il genere cinematografico fiorì negli anni 1970, non senza sollevare controversie.[2][4][10] I primi esempi dell'horror natalizio moderno nel cinema sono Chi giace nella culla della zia Ruth? (1971) e Death House (1972).[2][11] Racconti dalla tomba (1972) fu adattato da ...and All Through the House ed è stato il primo film a presentare un assassino vestito da Babbo Natale.[2][4] Un Natale rosso sangue (1974) è considerato un vero e proprio classico del genere[2][11][12], nonché un'ispirazione per Halloween (1978).[13] Il genere svanì tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, ma fu ripreso da Gremlins e Silent Night, Deadly Night, entrambi del 1984, e poi dalla fine degli anni ottanta fino ad almeno la fine degli anni 2010.[4] Convenzioni del genereSolitamente il genere combina elementi horror con la tradizionale aspettativa di pace e gentilezza associata al Natale. [11] Il genere è definito da un'ambientazione nostalgica a tema natalizio, di norma con neve, decorazioni e musica iconiche, luci scintillanti e cori natalizi, tutti destinati a invocare un senso di pace prima di indurre un senso di terrore.[4] I romanzi e gli horror natalizi a volte sono basati su elementi horror provenienti da una varietà di tradizioni narrative natalizie, tra cui il Krampus e il Perchta dell'Europa centrale e il Gryla del folklore islandese, i quali puniscono i miscredenti, a volte in collaborazione con Babbo Natale, e i Kallikantzaroi dell'Europa sudorientale, che seminano il caos durante il periodo natalizio.[1] Se in questo genere cinematografico l'assassino è spesso travestito da Babbo Natale, è raro che il vero e proprio Babbo Natale commetta violenza (ma in alcune opere accade).[2][14] DiffusioneIl periodico Paste ha connesso la popolarità del genere alla giustapposizione di violenza e paura con un periodo festivo che è comunemente considerato come un momento in cui le persone si trattino con insolita gentilezza: "ambientare un bagno di sangue nell'atmosfera incontaminata e gelosamente custodita del Natale, d'altra parte, è sempre stata una scelta equivalente a un certo livello di offesa intenzionale, perché ci sono sempre state persone che prendono molto seriamente la difesa dell'immagine del Natale. Forse abbattere quell'istituzione (o almeno intaccarla) è semplicemente qualcosa di troppo invitante per resistervi."[11] The Hollywood Reporter ha ipotizzato che l'appeal del genere sia dovuto al fatto che "il Natale non è il periodo più felice dell'anno per tutti", e che questo genere fornisca "un mezzo per conquistare e controllare alcuni degli aspetti meno piacevoli che si insinuano nelle vacanze".[2] NPR ha evidenziato la scontatezza del genere: "Che le storie di Natale possano essere spaventose non è una novità... Dopotutto si parla di un omone che si intrufola in casa tua a mezzanotte dopo averti osservato per tutto l'anno. Non c'è da meravigliarsi che ci sia un intero genere di film horror a tema natalizio". Matthew DuPée, autore di A Scary Little Christmas: A History of Yuletide Horror Films ha scritto che la popolarità del genere si deve agli appassionati di cinema "alla ricerca di un'alternativa esilarante ai dolci e malaticci film di Natale su Hallmark Channel".[4] Il genere si sta diffondendo in sempre più Paesi. Sint di Dick Maas (2010) fu oggetto di controversie tra i conservatori olandesi. In Canada esempi di questo genere cinematografico includono The Brain, Decoys e The Lodge. Unholy Night è una produzione islandese, e Rare Exports finlandese. Anche le industrie cinematografiche francese, spagnola, belga e di Bollywood hanno contribuito al genere. [4] ControversieSilent Night, Deadly Night provocò proteste alla sua uscita nel 1984 perché nel materiale promozionale compariva Babbo Natale con lo slogan: "Lui lo sa se non hai fatto il bravo!".[15][16] Sei versioni dello spot televisivo per il film sono state inviate all'amministrazione del codice pubblicitario della Motion Picture Association prima che fosse approvato. Il film è stato considerato insolito anche perché integra completamente il Natale, e in particolare Babbo Natale, nella trama. Michael Gingold scrisse per la rivista Fangoria che il film, "scena dopo scena, dimostra un odio per il Natale".[9] Secondo Going to pieces: The Rise and Fall of the Slasher Film, un documentario del 2006, il film "è stata la scintilla, e accese proteste in tutta la nazione". Il film è stato distribuito nella East Coast e nel Midwest nel novembre 1984 da TriStar Pictures, ma le proteste e la relativa copertura nazionale portarono alla rimozione del film dalla distribuzione una settimana dopo.[15][16] Alcuni cinema, ad esempio a Buffalo e a Boston, continuarono comunque a proiettarlo. Il film alla fine fu pubblicato nuovamente dall'Aquarius Film Releasing insieme a materiali promozionali che esaltavano il passato travagliato del film, senza però includere immagini o riferimenti a Babbo Natale o al Natale.[9] Note
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