Histioteuthidae
Histioteuthidae Verrill, 1881 è una famiglia di molluschi cefalopodi dell'ordine Oegopsida.[1] DescrizioneLe specie classificate dalla famiglia Histioteuthidae sono per lo più calamari dalla muscolatura debole[2], testa larga[3] e mantello breve, di forma conica, terminante posteriormente con una punta ottusa[4]. Le pinne sono poste all'estremità del mantello, sono di forma ovale, medio grandi rispetto alle dimensioni del mantello e unite posteriormente formando un'intaccatura[3]. Le braccia sono quasi sempre lunghe, fino a due/tre volte la lunghezza del mantello[5] con ventose biseriate[3]. Le braccia sono unite da una membrana che può avere estensione variabile tra le specie[6]. I tentacoli sono lunghi e la clava tentacolare è ben distinta e dotata di 5/8 serie irregolari di ventose, delle quali quelle nella parte centrale della clava (mano) dotate di denti su tutta la circonferenza. Una serie di ventose alternate a cuscinetti si estende su parte dello stelo tentacolare. L'ectocotile è assente, ma entrambe le prime braccia nei maschi mostrano modificazioni[3]. Un carattere particolarmente vistoso degli Histioteuthidae sono i fotofori presenti in gran numero sulla superficie del mantello, della testa e delle braccia, specie sul lato ventrale[3]; i fotofori sono disposti in genere in file diagonali e la disposizione e il numero di questi organi è un carattere fondamentale per la tassonomia della famiglia[7]. L'altra caratteristica peculiare della famiglia è che gli occhi hanno dimensioni differenti e si orientano in direzioni verticali diverse. L'occhio sinistro, più grande, è semitubolare, mobile e generalmente orientato all'indietro e verso l'alto, come indicato dal motivo degli iridofori sulla superficie esterna dell'occhio. Ciò significa che quando il calamaro è posizionato obliquamente, l'occhio è puntato verso l'alto, in direzione della superficie. Si pensa che questo serva a individuare gli animali che nuotano sopra il calamaro e che si stagliano in controluce durante il giorno. L'occhio destro ha una forma normale ed è orientato lateralmente e leggermente verso il basso[2]. La taglia raggiunge i 35 cm di lunghezza del mantello[3]. Distribuzione e habitatLa famiglia ha distribuzione cosmopolita[3]. I membri della famiglia sono prevalentemente pelagici e si possono incontrare sia nella zona epipelagica che nella zona mesopelagica che nella zona batipelagica, talune specie sono bentoniche nel piano batiale. Sembra che molti Histioteuthidae effettuino migrazioni nictemerali[3]. BiologiaPare che alcune specie le cui popolazioni sono molto abbondanti si aggreghino in folti banchi simili a quelli dei pesci gregari[3]. PredatoriSono importanti componenti delle reti trofiche oceaniche e costituiscono una frazione consistente (fino al 62%) della dieta dei capodogli. Altri predatori sono varie specie di cetacei odontoceti, albatri, pinguini e vari uccelli marini, pinnipedi, squali, pesci ossei pelagici come tonni e Alepisaurus e altri cefalopodi[3]. PescaGli Histioteuthidae vengono catturati esclusivamente come bycatch nella pesca a strascico di alto fondale. Non hanno nessuna importanza per la pesca; la carne, compatta negli esemplari giovani, diventa molle o addirittura gelatinosa negli esemplari riproduttivamente maturi e si sospetta che contenga ammonio in quantità tali da non essere commestibile[3]. TassonomiaLa famiglia comprende i seguenti generi:[1]
Note
Bibliografia
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