Goffredo Mameli (sommergibile)
Il Goffredo Mameli è stato un sommergibile della Regia Marina. StoriaIn origine avrebbe dovuto chiamarsi Masaniello, ma il 16 gennaio 1927 (prima del completamento) il nome fu cambiato in Goffredo Mameli[2]. Il 29 settembre 1928, non ancora operativo, nel porto di Taranto fu protagonista di una collisione con il rimorchiatore San Pietro, nella quale rimase danneggiato[2]. Il 19 aprile 1929, durante una navigazione da Cagliari ad Almeria, un colpo di mare causò la scomparsa del sottonocchiere Silvio Delia. Al rientro dalla crociera, il 13 ottobre a Genova, il battello ricevette la bandiera di combattimento offerta dalla associazione "A Compagna". All'inizio degli anni trenta compì assieme ai gemelli una crociera nel Mediterraneo orientale, con tappa a Salonicco, Lero e Rodi ed il contemporaneo svolgimento di esercitazioni aeronavali[3]. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, al comando del c.c. Nicola Maiorana, fu inviato ad operare a sud di Creta dove, nella notte fra il 1º ed il 2 agosto 1940, lanciò infruttuosamente cinque siluri contro il piroscafo greco Raula (1044 tsl), che poi affondò col cannone dopo averlo fatto abbandonare dall'equipaggio[2][4]. Nel corso dell'anno svolse altre quattro missioni al largo di Malta e della costa cirenaica; nel 1941 ne compì altre tre (il 9 settembre 1941 fu inviato assieme ad altre unità a contrastare l'operazione britannica «Coat» posizionandosi una novantina di miglia a sud-sudest di Malta, ma non avvistò le unità nemiche[5]) e poi, per il cattivo stato in cui versavano i motori, fu assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola[2]. Nel 1942, dopo la sostituzione dell'apparato motore[6], fu impiegato per altre tre missioni offensive (con compiti antisommergibile)[2]. All'annuncio dell'armistizio era ai lavori[2]. Durante la cobelligeranza fu poi impiegato per esercitazioni antisommergibili degli Alleati, con base alle Bermuda[7]. Fu demolito nel dopoguerra. Note
Bibliografia
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