La maggior parte dei suoi dipinti si trovano nel comprensorio di Palermo. Il suo assistente è stato il pittore Leonardo de Naso, suo allievo Gaspare Vazzano.
1596, Santa Caterina d'Alessandria, dipinto su tavola, opera proveniente dalla diruta chiesa di Santa Caterina d'Alessandria e custodita nella chiesa di Santa Maria la Nuova di Collesano.[1]
1590, Madonna dell'Itria, olio su tavola, opera proveniente dalla chiesa di Maria Santissima Odigitria e custodita nella Sala di San Placido del Museo diocesano.
1584, Sant'Antonio di Padova, olio su tavola con iscrizione autografa "Joseph Lu Soczu ... fecit 1584", opera proveniente dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli detta la Gancia, Museo della Regia Università.
1591, Ciclo, affreschi frammentari, opere trasportate su tela provenienti dal Palazzo Pretorio.
^Pagina 27, Antonino Mongitore, Istoria del ven monastero de' sette angioli nella città di Palermo, dell'ordine delle minime di S. Francesco di Paola...[1], Volume unico, Palermo, Giovanni Battista Aiccardo, 1726.
Giovanna Famà Di Dio, Nuove riflessioni sul pittore Giuseppe Alvino detto "il Sozzo", in Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Arte Medievale e Moderna.
Claudia Guastella, Ricerche su Giuseppe Alvino detto il Sozzo e la pittura a Palermo alla fine del Cinquecento, in Atti della giornata di studio su Pietro d'Asaro. Contributi alla storia della cultura figurativa nella Sicilia occidentale tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, Soprintendenza per i beni artistici e storici della Sicilia occidentale, Palermo, 1985, pp. 45–95.
Giuseppe Meli, Nota intorno a Giuseppe Albina detto il Sozzo, pittore palermitano, in Archivio Storico Siciliano.