Giuseppe Lascaris di Ventimiglia
Giuseppe Lascaris di Ventimiglia (Casale Monferrato, 7 agosto 1729 – Torino, 28 gennaio 1793) è stato un politico italiano in qualità di Viceré di Sardegna dal 1777 al 1781. BiografiaI primi anniIl marchese Lascaris fu figlio di Giulio Cesare Lascaris di Ventimiglia, conte di Castellar, e di Anna Isabella Umberto, dei marchesi di Palazzo (istrumento dotale del 27 aprile 1723). La madre appartenne a un lignaggio - inizialmente illegittimo - di casa Savoia, quale pronipote del principe Carlo Emanuele I di Savoia. Il padre Giulio Cesare fu governatore di Barcelonette, senatore e reggente del Senato di Nizza, presidente del Senato di Casale Monferrato, ministro plenipotenziario in Francia e Spagna, nonché Ministro di Stato agli Esteri del Regno di Sardegna con patenti del 9 agosto 1730.[1] Il Lascaris di Ventimiglia, fu marchese di Rocchetta del Varo, conte di Ventimiglia, Castellar e Valdandona, barone di Bouyon, Dosfraires, Les Ferres e Conségudes, Gran Ciambellano (8 luglio 1783), Ministro e Primo Segretario per gli Affari Esteri del Regno di Sardegna, Grande di Corona (22 aprile 1773), Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata e dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Dottore in Diritto Civile e Canonico (Torino, Dresda, Lipsia), Gentiluomo di Camera onorario e Legato del Re di Sardegna in Sassonia, Hannover, Paesi Bassi e Regno delle Due Sicilie, Direttore della Reale Accademia di Pittura e Scultura di Torino, Protettore della Compagnia di S. Luca (Accademia Albertina), Accademico dell'Arcadia in Roma, mecenate e cultore di musica e letteratura. Il marchese Lascaris ebbe tra i suoi protetti il quindicenne Wolfgang Amadeus Mozart in Torino. La nomina a viceré e luogotenente generale di SardegnaDa Moncalieri, il 6 settembre 1777, il re Vittorio Amedeo III di Savoia, nominava Giuseppe suo rappresentante in Sardegna, motivando la scelta per le qualità politiche e diplomatiche dimostrate dal Lascaris: «Fra le cure primarie dacché salimmo al Trono una fu quella di proporre al governo de' nostri sudditi persone atte a promoverne i maggiori vantaggi. Destinammo perciò all'importante carica di Nostro Viceré e Luogotenente Generale del Regno di Sardegna il Conte Ferrero della Marmora, e dopo di averla per ormai quattro anni esercita a piena Nostra satisfazione, essendoci Noi in coerenza delle di lui instanze disposti a richiamarlo in Terraferma, nel pensare a nominargli un successore, abbiamo con singolare compiacenza ravvisate nel Conte Giuseppe Lascaris di Castellar, Grande della Nostra Corona, Ministro Nostro di Stato e Segretario del Supremo Ordine della SS. Annunziata, unite in eminente grado insieme a' distinti suoi natali, tutte le qualità proprie ad un tal fine, con avere richiamato i particolari saggi di somma rettitudine, prudenza, zelo ed abilità nel maneggio degli affari, anche i più ardui e rilevanti, che diede costantemente tanto nelle legazioni appoggiategli presso il Re d'Inghilterra in Hannover, gli Stati Generali delle Provincie Unite e la Reale Corte di Napoli; come nella carica, a cui fu successivamente promosso di Ministro e Primo Segretario di Stato per gli affari esteri[...].» Lo sviluppo della signoria fondiariaIl titolo di contea, sulla frazione di Castellar posseduta da Giuseppe, fu concesso il 16 marzo 1772 (i condomini furono Marinetto Lascaris di Ventimiglia, conte di Aspremont e Giovanni Paolo Agostino Lascaris di Ventimiglia conte di Peille). Fra il 15 giugno e il 18 ottobre 1777 - probabilmente sfruttando anche lo stipendio di circa 100.000 lire piemontesi per i tre anni di viceregno sardo - Giuseppe acquistò da Giovanni Ludovico Bonfiglio il feudo di Rocchetta (autorizzazioni alla vendita del 7 febbraio 1777).[2] Altra porzione della signoria di Rocchetta fu acquistata da Giuseppe, in cambio della baronia di Conségudes, dal capitano Alessandro Giuseppe Raimondo de Saint-Paul (autorizzazione 4 novembre 1777)[3]; l'investitura del feudo e giurisdizione del marchesato di Rocchetta e San Martino del Varo risale al 16 gennaio e 18 febbraio 1778.[4] Il 3 giugno 1778 Maria Giuseppa Ribotti, sposata Cais di Pierlas, e Giovanna Maria Laurenti, minorenne, furono autorizzate a vendere al viceré Lascaris una serie di diritti, molini bannali e privilegi feudali inerenti al marchesato di Rocchetta.[5] Matrimonio e figliIl marchese Giuseppe e la moglie Agnese Teresa Maria Tondut Peyre, dei conti di Costa d'Oneglia, sposatisi il 31 marzo 1772, ebbero i figli:
OnorificenzeNote
Bibliografia
Collegamenti esterni
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