Carlo Francesco di Valperga
Carlo Francesco II di Valperga, conte di Masino (Torino, 26 settembre 1727 – Masino, 8 febbraio 1811), è stato un politico, militare e diplomatico italiano, che dopo aver ricoperto gli incarichi di ambasciatore del Regno di Sardegna in Francia, Portogallo e Spagna, fu Viceré di Sardegna dal 1780 al 1783. BiografiaNacque nel 1727, figlio di Amedeo e di Emilia Doria di Dolceacqua. Intrapresa la carriera diplomatica, fu ambasciatore piemontese prima nel Regno di Francia,[1] poi in quello di Portogallo e quindi in Spagna.[1] Nel 1764, con l'aiuto della marchesa di Agliè e amante Cristina Saluzzo Miolans, trafugò e portò al castello di Masino, dove tuttora riposano nel piccolo sacello, le ceneri di Arduino d'Ivrea, re d'Italia dal 1002 al 1014.[1] Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro,[2] tra il 21 luglio 1780 e il luglio 1783 ricoprì l'incarico di Viceré di Sardegna.[3] Durante il periodo trascorso in Sardegna fu protagonista di un incidente diplomatico con la Francia.[4] Il precedente Viceré Francesco Lascaris di Castellar di Ventimiglia[4] aveva accordato al console di Francia a Cagliari, dietro esplicita richiesta redatta da Monsieur de Sartine,[4] allora ministro della marina, il verbale permesso di effettuare ricerche nelle grotte di Nettuno di Alghero tramite il locale Viceconsole.[4] Quest'ultimo asportò alcuni pezzi di stalattiti per mandarli all'arciduchessa Maria Anna d'Asburgo-Lorena, sorella della regina Maria Antonietta.[4] I pezzi in questione furono sequestrati della autorità sarde,[5] e vi fu un violento scambio di accuse tra le parti,[6] ed egli elevò una multa di duecento scudi al viceconsole, con la proibizione di effettuare ulteriori prelievi.[6] Questi fatti portarono, dal giugno al dicembre del 1782,[6] ad un violento scambio di lettere tra governo, Viceré, governatore, Real Patrimonio, console, vice console e la regia segreteria di guerra,[6] ed intervenne anche l'ambasciatore francese, che elevò formale protesta al governo di Torino.[6] Gentiluomo di Camera[2] di S. M. Vittorio Amedeo III, Luogotenente e Capitano generale del Regno di Sardegna,[2] era sposato con la contessa Faustina Doria del Maro,[1] che morì a soli 26 anni di parto. Si spense senza lasciare eredi diretti nel 1811. OnorificenzeNoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
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