Giuseppe Faccin, figlio di Agostino e Maria Losco, nonché fratello di don Francesco Faccin, astronomoscledense, ricevette la sua prima educazione a Schio; in giovane età collaborò con il pittore Tommaso Pasquotti[1], in seguito frequentò la Regia Accademia di Venezia conseguendo il Diploma d'onore[2]. A partire dal 1901 Faccin divenne membro della locale commissione d'ornato. Dal 1911 si trasferì presso Vicenza, sposandosi con Regina Simoni nel 1913; padre di due figlie e cagionevole di salute, continuerà a risiedere a Vicenza sino alla morte[1][3].
Tra la fine dell'Ottocento e sino alla prematura scomparsa, Faccin si dedicò alla pittura, prediligendo i soggetti religiosi e dipingendo circa 60 opere su tela e 40 a fresco[2] (tra cui l'Assunzione della Vergine, grande affresco di metri 15 x 5 sulla volta della navata centrale della chiesa parrocchiale di Chiampo, considerato il suo capolavoro[1][2]), ma si distinse anche realizzando ritratti (come quelli di monsignor Alessandro Saccardo e di monsignor Francesco Panciera conservati nella canonica del duomo di Schio[1]), paesaggi e incisioni (acqueforti, puntesecche e monotipie su rame), valorizzate attraverso una mostra collettiva allestita dal museo civico di Vicenza nel 1916[1] e purtroppo in parte disperse. Occasionalmente si dedicò anche al restauro di dipinti[2], in particolare sulle tele presenti nella chiesa di San Giacomo a Vicenza[1].
Giuseppe Faccin morì dopo una lunga malattia nel novembre 1916.
Opere
Gloria di Sant'Ulderico, chiesa parrocchiale di Sant'Ulderico a Creazzo
La disputa di Santa Caterina davanti ai giudici e Il martirio di Santa Caterina (1898) e Sposalizio mistico di Santa Caterina, Gesù tra i bambini e Il battesimo di Gesù nel Giordano (1905), chiesa di Santa Caterina di Tretto di Schio
San Luigi Gonzaga, Sant'Antonio Abate, Sant'Andrea Teatino e San Carlo Borromeo (1899), chiesa di Santa Maria di Malo
dodici tele rappresentanti i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi (fine Ottocento), chiesa di San Michele Arcangelo di Villaga
Beata Maria Alacoque e Transito di San Giuseppe, Gesù fra i dottori del tempio e Omaggio dei popoli a Cristo (1900), chiesa di Monte Magrè di Schio
Gli scledensi incontrano presso San Vito di Leguzzano il corpo di Santa Felicissima Martire (1902), canonica del duomo di Schio
La Madonna della Neve, San Carlo BorromeoTransito di San Giuseppe, La cena di Emmaus, Martirio di San Marco, La Gloria di San Marco (1906), chiesa parrocchiale di Conco
La Gloria di San Floriano (1906), chiesa parrocchiale di Valle San Floriano di Marostica
Sant'Antonio da Padova e San Giovenale inchinati davanti alla Vergine (1907), chiesa parrocchiale di Giavenale di Schio
Adorazione dei Magi, L'ultima cena e nove tele riportanti episodi evangelici (1907), chiesa parrocchiale di Altissimo
San Carlo Borromeo e San Luigi Gonzaga (1908) e Assunzione della Vergine (1914), chiesa parrocchiale di Chiampo
La Gloria di Sant'Andrea (1909), chiesa di Sant'Andrea di Crespadoro
Sacro Cuore di Gesù fra due Santi (1911), chiesa parrocchiale di Villaganzerla di Castegnero
Ultima Cena e La proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione (1913) chiesa di Canove di Roana
^abcdef13° quaderno di Schio - "I Mille - dizionario di personaggi scledensi" - fascicolo I, pp.21-22 - Marchioro, Resentera, Bernardi - Edizioni Menin, 2002
^abcdScheda su Giuseppe Faccin, su comanducci.it. URL consultato il 14 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2015).
^ Edoardo Ghiotto, Giorgio Zacchello, Schio, una città da scoprire- L'edilizia sacra, edizione Comune di Schio, 2003