Giuseppe Barbieri (scrittore)Giuseppe Barbieri (Bassano del Grappa, 26 dicembre 1774[1] – Torreglia, 10 novembre 1852[2]) è stato uno scrittore e poeta italiano. BiografiaNacque a Bassano del Grappa da Antonio e Anna Lantana; studiò lettere nel seminario di Treviso, teologia e giurisprudenza nell'Università di Padova. Nel 1795 entrò nell'abbazia di Praglia con l'incarico all'insegnamento di retorica nel Collegio. Nel 1808 dovette lasciare l'abbazia: alcune fonti affermano per motivi di salute[2], altre per ragioni politiche[3]. In questa occasione avrebbe trasmesso al nipote Luigi Barbieri alcune ricette per la produzione di liquori benedettini, dando lo spunto per la nascita della ditta Fratelli Barbieri[3]. Nello stesso anno, fu chiamato a coprire la cattedra lasciata vacante da Melchiorre Cesarotti, di filologia greca e latina nell'Università di Padova[2]. Si dedicò all'oratoria sacra. In uno scritto biografico Intorno ai miei studi narra l'inizio delle sue prove oratorie: la prima in una solennità di Nostra Donna, nella chiesetta di una famiglia nobiliare, la seconda nella chiesa parrocchiale di Tramonte ai campagnuoli. Dopo il poemetto I Colli Euganei, tentò anche il racconto in versi, narrando le vicende dell'avventurosa Serenella, relegata nel castello di Pendice. Passò i suoi ultimi anni a Torreglia, dove s'era acquistato una casetta, attendendo alle cure del giardino e dei campi e conversando coi campagnoli; qui scrisse le "Veglie tauriliane", un inno pacato alla serena solitudine dei Colli Euganei[1]. Fu precettore di Giovanni Battista Giuseppe Albrizzi, figlio della scrittrice e animatrice di un noto salotto letterario, Isabella Teotochi Albrizzi. Nel 1839 a Padova a sua memoria viene eretta, ai margini del sagrato della chiesa di Santa Lucia, a Padova, una colonna in trachite con croce votiva.[4] Opere(elenco parziale)
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