Giulio Cesare Gonzaga di Bozzolo
Giulio Cesare Gonzaga (San Martino dall'Argine, 1552 – Bozzolo, 23 giugno 1609) è stato un nobile italiano.
BiografiaEra l'ultimo figlio maschio di Carlo Gonzaga marchese di Gazzuolo e di Emilia Cauzzi Gonzaga.[1] A seguito della morte del padre, a Giulio Cesare toccò Pomponesco, dove andò a risiedere e dove cercò di ricreare la "città ideale", come fece il cugino Vespasiano con Sabbioneta. Venne edificato il castello a pianta esagonale, che fu demolito agli inizi del XIX secolo. Creò nella cittadina una zecca, che divenne una delle "zecche minori" dei Gonzaga. Il Duca Vincenzo concesse a Giulio Cesare Gonzaga nel 1594[2] il titolo di conte di Pomponesco e l'elevazione di questa terra in contea. Nello stesso anno trasferì la propria residenza a Bozzolo, quando nel 1594 ottenne dall'imperatore il titolo di principe del Sacro Romano Impero, di marchese di Ostiano, di conte di Pomponesco e signore di Commessaggio. La zecca di Pomponesco venne trasferita a Bozzolo nel 1599. Morì a Bozzolo nel 1609 e la vedova, alla quale toccarono tutti i suoi beni, si stabilì ad Albano dove, ospite della famiglia Savelli e assieme a questi contribuì alla riedificazione della chiesa (Chiesa di Santa Maria della Stella) e del convento dei cappuccini. Nel 2011 il corpo di Giulio Cesare, sepolto nella chiesa di San Francesco a Bozzolo,[4] venne riesumato e sottoposto a perizia.[5][6] DiscendenzaGiulio Cesare sposò nel 1587 Flaminia Colonna, principessa romana del ramo di Palestrina e non ebbero figli. AscendenzaOnorificenzeStemmaCon diploma imperiale del 10 febbraio 1594, l'imperatore Rodolfo II elevò Bozzolo al rango di città e di principato e nell'occasione concesse a Giulio Cesare l'utilizzo di un suo stemma che così si blasonò: D'argento, alla croce patente di rosso accantonata da quattro aquile spiegate di nero, linguate di rosso, volte alla destra araldica e coronate d'oro; sul tutto, in cornice d'oro, uno scudo di rosso ad una stella d'argento radiata di 16 raggi (Del Balzo). Lo scudo è accollato a dieci bandiere d'alleanza a due punte ravvolte, inastate su lance con cordelliere e due fiocchi d'oro, bordate di porpora che incorniciano i seguenti stemmi: la prima: d'argento all'aquila spiegata di nero, linguata di rosso, volta alla destra e coronata d'oro; la seconda: di rosso al leone d'argento dalla coda bipartita, armato e lampassato d'oro, coronato e collarinato dello stesso (Boemia); la terza: fasciato d'oro e di nero (Gonzaga); la quarta: all'aquila anzidetta; la quinta: di rosso alla stella d'argento radiata di 16 raggi (Del Balzo); la sesta: all'aquila anzidetta; la settima: d'argento alla croce patente di rosso (Gonzaga); l'ottava: di rosso al leone anzidetto; la nona: all'aquila anzidetta; la decima: fasciata d'oro e di nero. Il tutto sormontato da una corona gemmata d'oro ed otto fioroni in giro.[8] Note
Bibliografia
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