Giuliano Scabia è nato a Padova nel 1935. Scrittore, poeta, drammaturgo e narratore dei propri testi è stato protagonista di alcune tra le esperienze teatrali più vive degli ultimi decenni.[1]
Dopo il primo libro di poesie, Padrone & Servo (1964), scrive il testo per l'opera Diario italiano (1964), composta da Luigi Nono. Sempre per Nono compone anche La fabbrica illuminata, per voce e nastro magnetico, dedicata agli operai dell'Italsider di Genova Cornigliano; la prima esecuzione avviene alla Biennale di Venezia per il Teatro del 1964.
Ha fatto parte del Gruppo 63 ed è stato uno degli iniziatori del Nuovo Teatro scrivendo lo spettacolo Zip-Lap-Lip-Vap-Mam-Crep-Scap-Plip-Trip-Scrap e la Grande Mam, per la regia di Carlo Quartucci, presentato alla Biennale di Venezia nel 1965.
È morto a Firenze, sua città d'adozione, il 21 maggio 2021.[3]
Scrittura
I sentieri, come amava definirli, della sua scrittura sono molteplici.
Quello della poesia parte da Padrone e servo e arriva fino ai Canti del guardare lontano, passando per Il poeta albero e Opera della notte.
Quello della saga composta dai romanzi In capo al mondo, Lorenzo e Cecilia e L'Azione Perfetta.
Quello della saga di Nane Oca, composta da Nane Oca, Le foreste sorelle, Nane Oca rivelato e Il lato oscuro di Nane Oca.
Quello del ciclo del Teatro Vagante comincia con All'improvviso e comprende Zip, Scontri generali, Commedia armoniosa del cielo e dell'inferno, Fantastica visione, Teatro con bosco e animali, Cinghiali al limite del bosco, Commedia del poeta d'oro, con bestie, Visioni di Gesù con Afrodite, L'insurrezione dei semi, Commedia di Aironi, Canto del mormorio, Opera del Sole sfolgorante e altri ancora, in tutto in quasi sessanta testi brevi e lunghi, fino a Commedia di matti assassini, Commedia del risveglio e Canto del Paradiso.
Azioni teatrali
Una delle costanti dell'attività di Giuliano Scabia è stata progettare testi o “azioni teatrali” pensate per persone o gruppi precisi, con i quali condividere interessi culturali, politici, artistici, umani. Una ricerca di ambiti e di sensibilità comuni, una ricerca che si è sviluppata in teatro fino all'incontro-scontro del 1969 con Paolo Grassi al Piccolo Teatro, e da allora in poi al di fuori del teatro professionale, per andare a sperimentare nuovi luoghi per accadimenti e eventi fuori dall'ordinario, alla ricerca del fermento della “lingua vivente”.
Sperimentando però sempre, in teatro e fuori, prose, poesie e drammi in un'interrogazione continua delle forme, nella metamorfosi della lingua, convinto che “coloro insieme ai quali canti modificano il tuo canto”.
Partendo dalla scrittura, ha realizzato esperienze memorabili, come le azioni teatrali di decentramento nei quartieri di Torino[4], le azioni in Emilia-Romagna e in tutta la pianura padana attraverso l'insegnamento aperto e diffuso partendo dalla sua cattedra di drammaturgia al DAMS (azioni descritte in "Il Gorilla Quadrumàno" del 1974, in Dire fare baciare, del 1981, e nei più di 50 “quaderni di drammaturgia” redatti insieme ai collaboratori/studenti). Una famosa situazione è quella realizzata a sostegno del superamento della logica manicomiale presso l'Ospedale Psichiatrico di Trieste nel 1973, col gigantesco cavallo azzurro (Marco Cavallo), con Vittorio e Franco Basaglia. Il cavallo di cartapesta, la cui storia è raccontata nel volume dallo stesso titolo del 1976, divenne simbolo del desiderio di libertà di parte degli internati nell'Ospedale Psichiatrico.[5]
Fra i modelli sperimentati e diventati prototipi fecondi di sviluppi vanno citati: il teatro a partecipazione nei quartieri, nelle scuole, nel manicomio, nei centri di salute mentale, i progetti su schemi vuoti, il teatro come narrazione, le azioni di lunga durata, la scrittura collettiva, il teatro nelle case, il ritorno nel tempo come dialogo sul cambiamento, il dramma come azione/ricerca d'orizzonte, l'interrogazione dei margini (periferie/paesi/sentieri abbandonati da riaprire).
Forse un drago nascerà (con Marco Romizi, Camillo Rullo, Ortensia Mele e Luciano Fabiani), Milano: Emme, 1973
Il Gorilla Quadrumàno, Milano: Feltrinelli, 1974 (con Remo Melloni, Edoardo Sammartino, Giovanni Rinaldi, Alfredo Cavalieri, Andrea Landuzzi, Stefano Barnaba, Guglielmo Rossi, Donatella Stranieri, Licia Manini, Francesco Conversano, Paola Sobrero, Massimo Eros Marino, Giovanna Rogante, Paola Quarenghi, Luigi Donati, Aldo Sisillo, Monique Roulier, Krystyna Jarocka, Ortensia Mele, Isabella Selmi, Luisa Magnani, Mario Bestia, Silvio Leoncelli e Amilcare Vegeti)
Marco Cavallo. Una esperienza di animazione in un ospedale psichiatrico, Torino: Einaudi, 1976 (con Ortensia Mele, Federico Velludo, Vittorio Basaglia, Stefano Stradiotto, Elena De Angeli, Franco Rotelli, Giuseppe Dell’Acqua, Mario Reali ed Enzo Sarli)
Nane Oca rivelato, con disegni dell'autore, Torino: Einaudi, 2009
La luce di dentro: Viva Franco Basaglia: da Marco Cavallo all'Accademia della follia, Corazzano (Pisa), Titivillus, 2010, ISBN9788872182895, OCLC697264576.
Canti del guardare lontano, Torino, Einaudi, 2012
L'azione perfetta, Torino, Einaudi, 2016
Canti brevi, Valverde (CT), Le farfalle, 2016
Canto del Paradiso, Firenze, 2017, a cura dell'autore in 300 copie numerate
Il lato oscuro di Nane Oca, Torino: Einaudi, 2019
Una signora impressionate, Bellinzona: Casagrande, 2019
Commedia Olimpicaovvero la fine del mondo (con dinosauri), Vicenza, Accademia Olimpica, 2020
Chi è la cura? Per Cristina Giglioli, cardiologa. Scritti, disegni, fotografie, partiture raccolti da Giuliano Scabia, San Miniato, La Conchiglia di Santiago, 2021
Scala e sentiero verso il Paradiso. Trent'anni di apprendistato teatrale attraversando l'università, Firenze-Urbino, La Casa Usher con Edizioni Nuove Catarsi, 2021
^Giuliano Scabia, "Teatro nello spazio degli scontri", Roma, Bulzoni, 1973, e Stefano Casi, "600.000 e altre azioni teatrali per Giuliano Scabia", Pisa, Ets, 2012.
Silvana Goldmann Tamiozzo, Giuliano Scabia: ascolto e racconto, Roma: Bulzoni, 1997 (con antologia di testi inediti e rari)
Giorgio Taffon, Il <<Teatro Vagante>> di Scabia, in Marco Ariani e Giorgio Taffon, Scritture per la scena. La letteratura drammatica nel Novecento italiano, Roma, Carocci editore, 2001, pp. 266-269.
Fernando Marchiori, Il Teatro Vagante di Giuliano Scabia, Milano: Ubulibri, 2005
Francesca Gasparini e Massimo Marino (a cura di), Della poesia nel teatro: il tremito. Per Giuliano Scabia, numero monografico di Culture Teatrali, n. 12, Bologna: Carattere, 2005
Stefano Casi, 600.000 e altre azioni teatrali per Giuliano Scabia, Pisa, ETS, 2012
Laura Vallortigara (a cura di), Camminando per le foreste di Nane Oca, Venezia, Edizioni Ca' Foscari, 2016