Giovanni Roberti di Castelvero
Giovanni Francesco Roberti di Castelvero (Torino, 18 maggio 1883 – Sanremo, 26 febbraio 1958) è stato un generale e aviatore italiano, pioniere dell'Aviazione Navale negli anni dieci del XX secolo, decorato di cinque Medaglie d'argento al valor militare, e della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia nel corso della prima guerra mondiale. BiografiaNacque a Torino il 18 maggio 1883. Arruolatosi nella Regia Marina, nel 1900 fu ammesso a frequentare l'Regia Accademia Navale di Livorno divenendo guardiamarina nel 1903.[1] Prestò servizio a bordo di varie unità navali fu promosso sottotenente di vascello, ed appassionatosi al mondo dell'aviazione conseguì il brevetto di pilota ad Aviano il 30 giugno 1911[1] volando a bordo di un velivolo Blériot XI.[N 1] In quello stesso anno prese parte ad alcuni raid sportivi, ed al "Primo circuito aereo italiano".[1] Dopo lo scoppio della guerra italo-turca fu mandato in Libia, dove svolse attività di volo eseguendo missioni di ricognizione e bombardamento contro le forze turche e libiche, venendo decorato di Medaglia d'argento al valor militare e promosso tenente di vascello nel 1912.[1] Poco prima del termine del conflitto rientrò in Patria, e per decisione del Vice ispettore dei Servizi Aeronautici Ludovico De Filippi destinato a seguire in corso di pilotaggio presso la scuola di Jean les Pins, in Francia, insieme a Manlio Ginocchio, Guido Scelsi, Giuseppe Garassini Garbarino,[2] e lo stesso De Filippi.[3] Inoltre furono acquistati tre idrovolanti Curtiss e due Borel destinati alla Scuola di aviazione della Marina di Venezia[1] costituita nell'aprile 1913.[3] Nel corso del 1914 eseguì numerose esercitazioni insieme alla Squadra navale.[1] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, dall'idroscalo di Venezia iniziò subito le operazioni belliche contro il nemico in qualità di caposquadriglia.[1] Si distinse nel corso delle operazioni belliche, venendo decorato con altre due Medaglie d'argento al valor militare e con la Croce al merito di guerra nel 1916. Il 1 aprile 1916, insieme all'osservatore sottotenente di vascello Lionello Caffaratti su Macchi L.1 della nave portaidrovolanti Europa, ammarò con il suo idrovolante davanti a Punta Samana, vicino a Fier, e insieme ad altri tre ufficiali (i Capitani Leopoldo De Rada e Fausto Pesci e due motoristi della 13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento) sbarcò incendiando baracche e depositi, e volgendo in fuga alcuni soldati austroungarici.[4] Promosso capitano di corvetta per merito di guerra nel 1918, l'anno successivo fu insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.[1] Nel 1921 fu collocato in aspettativa per infermità, e nel 1922 per riduzione dei quadri in servizio. Con la costituzione della Regia Aeronautica, il 23 marzo 1923,[1] nel settembre di quell'anno fu richiamato in servizio attivo, e trasferito alla nuova arma venendo cancellato dai ruoli della Marina il 24 gennaio 1924.[5] Raggiunse il grado di generale di brigata aerea. Si spense a Sanremo il 26 febbraio 1958.[5] Sposò la nobile Emilia dei baroni Chantal, senza prole.[6] Gli è stato dedicato un monumento nell'odierna Castel Boglione, feudo dei suoi avi. Onorificenze«Con sereno entusiasmo e con salda convinzione maturata nel lavoro sapiente e nella coraggiosa attività aviatoria di molti anni, fu mirabile maestro di molti giovani aviatori presso di lui comandati, ispirandoli alla costante abnegazione e addestrandoli alla fiducia e audacia con la quale essi hanno potuto conseguire i più alti e meritati successi. Alto Adriatico.[7][8]»
— Regio Decreto 17 maggio 1919[9] «Con molta abilità e coraggio eseguì difficili ricognizioni in aeroplano sul campo arabo-turco malgrado il cattivo tempo ed il fuoco nemico. Bengasi, marzo 1912.»
— Regio Decreto 13 marzo 1913 «Prese parte con altri tre ufficiali all'ardita incursione su Punta Samana (costa albanese). Lasciati gli idrovolanti e scesi a terra, i quattro ufficiali raggiungevano risolutamente la stazione locale, la incendiavano applicando il fuoco ai casotti magazzini di munizioni, cagionandone l'esplosione. Ed ai depositi di carbone adiacente e distruggevano il pontile di accesso, mentre la forza nemica di presidio erasi data alla fuga. Compiuta l'audace operazione, raggiungevano incolumi con velivoli Valona. Costa Albanese, 1 aprile 1916.»
— Decreto Luogotenenziale 27 aprile 1916 «Di pieno giorno, pilota e capo squadriglia di idrovolanti, effettuò e diresse una efficace azione di bombardamento aereo, dimostrando calma e ardimento e ritornando felicemente alla sua base, malgrado i colpi ricevuti nell'apparecchio. Trieste, 15 agosto 1916.»
— Decreto Luogotenenziale 27 agosto 1916 — Regio Decreto 18 aprile 1931[10]
Onorificenze estereNoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
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