Il 23 settembre 1972 è ordinato presbitero per la diocesi di Acerra. Svolge il ministero di vicario cooperatore nella parrocchia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori in Cancello Scalo dal 1974 fino al 1990, quando vi è nominato parroco. Dal 2001 al 2004 è anche vicario foraneo della forania di San Felice-Arienzo.
Nel 1984 viene incaricato di alcuni uffici pastorali della curia diocesana quali responsabile della catechesi diocesana, della scuola di religione e della formazione alla catechesi ed ha avviato la Scuola di formazione per i laici, come direttore. Per alcuni anni è stato pure direttore del bollettino diocesano.
Per diversi lustri è uno dei principali collaboratori del vescovo Antonio Riboldi, curando l'organizzazione dei 22 convegni diocesani annuali della diocesi di Acerra e la celebrazione annuale della Giornata per la vita. Dal 2003 al 2004 viene incaricato dalla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno della formazione dei propri diaconi permanenti.
Ricoverato all'ospedale di Caserta dal 30 settembre perché affetto da COVID-19, muore a seguito di un arresto cardiocircolatorio il 4 ottobre 2020 all'età di 72 anni. È il primo ordinario diocesano italiano deceduto a causa del coronavirus[3][4][5]. È stato sepolto nella cripta del duomo di Caserta[5].
Stemma
Su uno scudo bianco (argento, in araldica), simbolo della luce della rivelazione, è effigiata la Croce dorata dalla quale nasce un tralcio di vite di colore naturale; nel quarto d'onore, una stella dorata a otto punte. La simbologia di tale insegna è fornita dal motto: Manete in dilectione mea. Dalla Croce, albero della vita, nascerà la vita vera che si esprime nella comunione tra i fratelli, come gli acini di uno stesso grappolo di un'unica vite, e con Gesù Cristo. A vivificare tale comunione è l'amore materno della Madonna (la stella).