La sua opera più nota è il completamento della chiesa delle Anime Sante in piazza del Duomo all'Aquila.[2] Dando seguito al progetto di Carlo Buratti e con riferimento alle romane San Marcello e Santa Maria della Maddalena, il Leomporri realizzò una caratteristica facciata concava di stampo borrominiano che costituisce uno dei simboli dell'architettura settecentesca abruzzese.[3] L'incarico venne affidato nel 1769 e l'opera eseguita nel quinquennio successivo ad opera di maestranze lombarde.[3] Sempre all'Aquila, nello stesso periodo, lavorò al rifacimento della chiesa dell'Addolorata.[4]
^ab Clara Verazzo, Le tecniche della tradizione: Architettura e città in Abruzzo citeriore, Roma, Gangemi Editore, 2015, p. 58.
^ Maria Gabriella Pezone, Il progetto della chiesa di Santa Maria del Suffragio all'Aquila, in Carlo Buratti. Architettura tardo barocca tra Roma e Napoli, Napoli, Alinea, 2008, p. 155.
^ab Marco Volpe, Santa Maria del Suffragio dall'archetipo settecentesco all'attuale progetto di ricostruzione: storia di una drammaturgia aquilana a più voci, in Arcidiocesi dell'Aquila (a cura di), Recuperare e Condividere, L'Aquila, luglio-dicembre 2012, p. 19.
^ Regione Abruzzo, Chiesa di San Giovanni Battista, su regione.abruzzo.it. URL consultato il 17 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2018).
Bibliografia
Lorenzo Bartolini Salimbeni, Un contributo al Settecento aquilano: Giovanni Francesco Leomporri architetto della commenda di Malta, in «Opus», 2, 1990. pp. 133-142.
Federico Bulfone Gransinigh, Santa Maria del Suffragio e la sua facciata: un cantiere barocco fra L’Aquila e Roma, in «Lexicon», 32, 2021, pp. 15-30.