Giochi nordiciI Giochi nordici (in svedese: Nordiska spelen) furono un evento tenuto in Svezia e centrato su competizioni sportive invernali. Erano organizzati dallo SCFIF (Sveriges Centralförening för Idrottens Främjande, «Organismo centrale di Svezia per la promozione dello sport») sotto la guida di Viktor Balck e si disputarono otto volte tra il 1901 e il 1926. EventoDisciplineAi Giochi, oltre alle gare degli sport invernali popolari come il salto con gli sci, la discesa libera, lo sci di fondo, la combinata nordica, lo skeleton, la vela su ghiaccio, il pattinaggio di velocità, il pattinaggio di figura, l'hockey su ghiaccio, il curling, il bandy, la corsa con i cani da slitta, si disputavano altre competizioni. Erano inclusi non solo sport insoliti come lo skeleton a cavalli o lo skijöring a renne, ma anche discipline non invernali: scherma, nuoto, corsa di fondo a cavallo Enköping-Stoccolma (80 km), vari sport militari, caccia a cavallo, automobilismo, motociclismo, mongolfiera.[1] Edizioni e sediI Giochi si tenevano a Stoccolma, ma in mancanza di neve i concorrenti si spostavano a Östersund (1907 e 1913). Nel 1903 si disputò a Kristiania (Oslo, all'epoca in Svezia) una Settimana nordica degli sport invernali,[2] spesso ricordata come seconda edizione dell'evento. Non è noto però se essa era stata concepita dall'inizio come una manifestazione una tantum o se invece sia stata interrotta dall'indipendenza della Norvegia (1905).
Campionati mondiali ed europeiNel contesto dei Giochi nordici si disputarono vari campionati mondiali ed europei di pattinaggio; ciò produsse una crescita di notorietà della competizione.
Attività concomitantiIntorno alle competizioni sportive era previsto anche un programma di attività culturali. StoriaLa proposta di istituire i Giochi fu avanzata per la prima volta nel 1899 dall'oftalmologo Erik Johan Widmark (1850-1909) e annunciata l'anno seguente dallo SCFIF, fondato nel 1897 e diretto da Victor Balck. Dopo Stoccolma 1901 l'associazione progettava i Giochi successivi (1903) a Kristiania, ancora appartenente alla Svezia. Poiché però i norvegesi non mostravano interesse, ci si accordò per organizzare una diversa competizione, la Settimana nordica degli sport invernali, che ebbe un'unica edizione.[3] Profili politiciGli sport invernali in Svezia erano al centro di contrasti sociali, trattandosi da un lato di un'attività del tempo libero dei ceti elevati, ma legandosi essi dall'altro alla dura realtà quotidiana invernale dei villaggi nevosi del povero nord del paese. Questo campo di battaglia, fatto proprio dai grandi partiti politici, si rifletteva nell'insoddisfazione dei partecipanti per gli orari, i costi, la preparazione, gli acquartieramenti delle squadre. L'esercito, con Balck per portavoce, cercò un compromesso, ma naufragò di fronte alla realtà sociale.[4] I Giochi olimpici, con il loro proprio compromesso sociale e con quello tra nazionalismo e internazionalismo, si proponevano come un'alternativa sensata e furono così favoriti dal successore di Balck nel ruolo di maggiorente dello sport svedese, Sigfrid Edström. Che ciò nei fatti abbia prodotto un incremento del nazionalismo svedese, nel caso di Edström con venature fascistoidi, dimostra la problematicità politica dello sport in Svezia.[5] Tramonto della manifestazioneLa fine dei Giochi nordici ebbe diverse cause il cui peso relativo è difficile da indicare.
Nel 1933, d'altronde, si decise di non allestire affatto i Giochi del 1934, poiché l'anno stesso dovevano tenersi le gare FIS a Sollefteå. Dopo che la richiesta di un gruppo di sportivi svedesi sorto intorno a Sixtus Jansson, Bo Ekelund e Ernst Breberg di far rivivere i Giochi nel 1942 fu respinta dal governo svedese, non vi fu più il desiderio di una nuova edizione. Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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