Fratello di Madeleine de Scudéry con la quale scriverà molti romanzi pubblicati col suo solo nome, intraprese inizialmente la carriera militare, rinunciandovi nel 1630 per consacrarsi interamente alla letteratura. Nel 1637, con la querelle seguita alla pubblicazione del Cid di Corneille, si pose risolutamente nel campo degli avversari di quella tragedia.
Beneficiato a lungo della protezione del cardinale Richelieu, dopo la scomparsa del ministro, adottò una prudente neutralità nei confronti del cardinale Mazzarino, che lo nominò governatore del forte di Notre-Dame-de-la-Garde a Marsiglia (1644-1647) conferendogli il brevetto di capitano delle galere, una carica puramente onorifica ma anche lucrativa.
^La parte corrispondente ai due autori può dedursi dal predominare delle avventure militari o dalle conversazioni galanti. Si può ritenere il romanzo Almahida interamente di Georges de Scudéry, mentre a Madeleine andrebbe attribuita interamente la Clélie, e la seconda metà dell'Artamène ou le Grand Cyrus.