La gens Quintia, o Quinctia, in italiano traslitterato in Quinzia, era una delle più antiche gens romane. Di origine patrizia annovera fra i suoi membri molti illustri rappresentanti sia nel periodo repubblicano che in quello imperiale fra cui Cincinnato ed il generale Tito Quinzio Flaminino.
Origini
Secondo quanto indicato da Livio, la gens Quintia fu cooptata da Roma, insieme ad altre, quando la città di Alba Longa fu conquistata dai romani guidati da Tullo Ostilio.[1] Il primo membro della famiglia che viene nominato fu Tito Quinzio Capitolino Barbato, che fu console per sei volte tra il 471 ed il 439 a.C.; conseguentemente finì per essere considerata nel novero delle gentes minores.
Tria nomina
I praenomina utilizzati sono Titus, Gnaeus, Gaius, Quintus, Lucius ed è particolare l'impiego del ben più raro Caeso, in italiano "Cesone".
Le principali famiglie della gens hanno i cognomina Capitolinus, Cincinnatus, Poenus, Crispinus e Flamininus. Sono attestati anche Claudus e Plancinus. Durante l'impero apparvero anche i Ceserni Statii.
Membri della gens
Quinctii Capitolini
- Tito Quinzio Capitolino Barbato: console nel 471, 468, 465, 446, 443, e 439 a.C.;
- Tito Quinzio Capitolino Barbato: figlio del precedente, console nel 421 a.C., tribuno consolare nel 405 a.C.;
- Tito Quinzio Capitolino Barbato: figlio del precedente, tribuno consolare nel 405 a.C.;
- Lucio Quinzio Capitolino: tribuno consolare nel 385 a.C.;
- Tito Quinzio Peno Capitolino Crispino: dittatore nel 361 a.C., console nel 354 e 351 a.C.;
- Gneo Quinzio Capitolino, edile curule nel 366 a.C., dittatore clavi figendi causa nel 331 a.C.;
- Tito Quinzio Peno Capitolino Crispino: console nel 208 a.C.;
Quinctii Cincinnati
- Lucio Quinzio L. f. L. n. Cincinnato: console nel 460 a.C., dittatore nel 458 e 439 a.C.;
- Cesone Quinzio: figlio di Cincinnato, morto in esilio;
- Lucio Quinzio L. f. L. n. Cincinnato: figlio di Cincinnato, tribuno consolare nel 438, 425 e 420 a.C., magister equitum nel 437 a.C. sotto il dittatore Marco Emilio Mamercino, console nel 428 a.C.;
- Quinto Quinzio L. f. L. n. Cincinnato: tribuno consolare nel 415 e 405 a.C.;
- Tito Quinzio T. f. L. n. Cincinnato Capitolino: tribuno consolare nel 388, 385 e 384 a.C., magister equitum nel 385 a.C. sotto il dittatore Aulo Cornelio Cosso, dittatore nel 380 a.C.;
- Lucio Quinzio Cincinnato: tribuno consolare nel 386, 385 e 377 a.C.;
- Gaio Quinzio Cincinnato: tribuno consolare nel 377 a.C.;
- Quinto Quinzio Cincinnato: tribuno consolare nel 369 a.C.;
- Tito Quinzio Cincinnato Capitolino: tribuno consolare nel 368 a.C. e magister equitum nel 367 a.C. sotto il dittatore Marco Furio Camillo, forse si tratta di Peno Capitolino Crispino, console del 354 a.C.;
Quinctii Poeni
Quinctii Crispini
Quinctii Flaminini
Quinctii Cesernii Statii (epoca imperiale)
Altri Quinctii
Note
- ^ Livio, Ab Urbe condita, I. 30
- ^ AE 1904, 150, CIL XVI, 56.
- ^ AE 1950, 60, AE 1954, 150, CIL VIII, 2361, CIL VIII, 17850; AE 1957, 135, CIL V, 865 (p 1025), Inscriptiones Aquileiae 1, 482b.
- ^ AE 1950, 60, AE 1954, 150, CIL VIII, 2361 e CIL VIII, 17850.
Bibliografia
- William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, Boston, 1870..
- (EN) T. Robert S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, a cura di Phillip H. De Lacy, collana Philological Monographs, I, 1ª ed., New York, American Philological Association, 1952.
- (EN) T. Robert S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, a cura di Phillip H. De Lacy, collana Philological Monographs, II, 1ª ed., New York, American Philological Association, 1952.
- Benedetto Di Mambro, Aenigmata casinensia, 2020.
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