Frasco è posto sul lato sinistro della valle Verzasca; il territorio patriziale comprendeva il laghetto alpino Efra e i laghetti alpini Barone e Porchieirsc[senza fonte].
Storia
Il comune di Frasco stato istituito nel 1843 con la divisione del comune soppresso di Frasco-Sonogno nei nuovi comuni di Frasco e Sonogno.
La sera dell'11 febbraio 1951,[1] una valanga investì la frazione di Cortasciö e la zona circostante alla chiesa di Frasco (che risultò coperta di neve fino all'altezza dell'orologio del campanile[2]), provocando cinque vittime[3] e danneggiando - complessivamente - una trentina[1] di edifici.[4]
Nel 2020 il comune perse la sua autonomia confluendo nel nuovo comune di Verzasca.
Fiorentino Galliciotti (a cura di), Il flagello bianco nel Ticino, Bellinzona, Arti grafiche Arturo Salvioni & co., 1953.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 328.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Rinaldo Giambonini, Agostino Robertini, Silvano Toppi, Frasco, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1971, 141-152.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 170-172.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.