Francesco TonucciFrancesco Tonucci, noto anche con lo pseudonimo di Frato (Fano, 5 luglio 1940), è un pedagogista italiano, autore di numerosi libri – tradotti in diverse lingue – sull'infanzia, l'educazione e la formazione dei docenti, sui quali ha anche realizzato vignette e illustrazioni.. BiografiaHa studiato pedagogia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ricevendo una robusta formazione filosofica attraverso l'insegnamento di professori come Gustavo Bontadini e Sofia Vanni Rovighi[senza fonte]. Nel 1962 ha iniziato la sua carriera professionale come insegnante di lettere in una scuola media privata a Salò sul Lago di Garda e, nel 1966, è diventato ricercatore presso l'Istituto di Psicologia del CNR di Roma[1], dove ha lavorato con ricercatori interessati ai problemi di apprendimento scolastico. La sua ricerca si è concentrata sullo sviluppo cognitivo, sul pensiero, sul comportamento e sulla relazione tra cognizione e metodologia educativa dei bambini. Nel 1968, per rendere più diretta ed efficace la comunicazione delle sue ricerche e riflessioni sulla scuola, sono nate le sue prime vignette, firmate con lo pseudonimo di "Frato"[2]. Tale pseudonimo non è altro che la fusione delle prime sillabe del suo nome e cognome. Come fumettista, ha disegnato per la rivista "Riforma della Scuola" sotto la direzione di Lucio Lombardo Radice. Amico del pedagogista e scrittore Mario Lodi, che l'ha introdotto nel Movimento di Cooperazione Educativa, e con il quale ha collaborato diversi anni alla redazione della collana “Biblioteca di lavoro”, ha collaborato in diverse occasioni con Loris Malaguzzi e Gianni Rodari. Fra gli anni ’70 e ’90 è stato responsabile del reparto di Psicopedagogia dell’Istituto distaccato presso l'allora Giardino Zoologico di Roma, ora Bioparco di Roma, e si è dedicato a ricerche in ambito di educazione ambientale. In particolare ha realizzato il programma ANDREA (Archivio Nazionale di Documentazione e Ricerca di Educazione Ambientale)[3] con un incarico e un importante finanziamento dei Ministeri dell'Ambiente e della Pubblica Istruzione. Nel 1991 ha partecipato alla direzione scientifica del progetto La città dei bambini[4] ideato e coordinato dal prof. Alfredo Pacassoni, iniziativa avente lo scopo di creare una città il cui punto di riferimento fossero i bambini. Il progetto ha avuto molto successo e si è diffuso in diverse parti del mondo, in particolare in Sudamerica dove, nel 2020, si contano più di 200 città aderenti.[5] Nel 1997 ha ricevuto dall'allora Presidente del Consiglio Romano Prodi l’incarico di presidente del Comitato per l'attuazione del codice di autoregolamentazione dei rapporti tra televisione e minori. Il Codice è stato redatto e approvato da parte di tutte le reti televisive pubbliche e private nell'ottobre 1997.[6] È stato collaboratore della Città della Scienza di Napoli per "Il laboratorio dei più piccoli" e collaboratore scientifico del progetto "Museo dei bambini", a Roma. Riconoscimenti
Opere
Note
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|