Francesco Marconi nacque a Roma nel 1855, in una famiglia benestante, anche se gli eventi storici degli anni dell'Unità d'Italia modificarono alcune certezze professionali ed economiche[1] e il padre, uno dei principali negozianti di ferramenta romani, ebbe problemi finanziari.[1]
Il giovane Marconi iniziò a lavorare in una falegnameria come addetto alla costruzione di bare, continuando a farlo fino all'età di vent'anni.[1]
Durante una serenata serale effettuata ad una ragazza a Trastevere, attirò l'attenzione del baritono Ottavio Bartolini che lo convinse ad avvicinarsi alla musica lirica, seguendo i suoi insegnamenti.[1][2]
A ventuno anni Marconi poteva esibire un buon timbro, un suono giusto e una grande resistenza ai fiati, e quindi il successo fu immediato e su scala internazionale, difatti già nel 1878 esordì all'estero con il Faust di Charles Gounod al il Teatro Real di Madrid.[1][2]
Anche se non fu un allievo del baritono Antonio Cotogni, quest'ultimo risultò molto influente sul giovane Marconi, che lo incontrò per collaborare con lui nella prima esibizione congiunta, ne I puritani; Marconi scrisse: «Quando arrivai alla prima prova, e lo sentii cantare la sua prima battuta, O colomba fuggo io mai, ero completamente scioccato dalla sua terrificante arte e dissi che non volevo continuare a cantare, che artista travolgente! Le grandi e impressionanti melodie che Bellini aveva creato per questa divina opera sono diventate ancora più grandi grazie all'interpretazione incomparabile di Cotogni e non mi vergogno di confessare che ho imparato I puritani e una parte considerevole del mio altro repertorio da Toto Cotogni».[3]
Le caratteristiche vocali di Marconi risultarono la potenza vocale, il suo fraseggio, gli accenti colorati, la grande passione e anima,[3] che lo resero un tenore prettamente romantico per vocalità, stile, repertorio, contese in popolarità con i maggiori tenori contemporanei, rispetto ai quali poté vantare grandi doti vocali, essendo la sua voce timbratissima, di estensione eccezionale, di raro metallo e considerevole volume.[4]
(EN) Carolyn Abbate e Roger Parker, A History of Opera, New York, W W Norton & Co Inc, 2012.
Giorgio Barini, In morte di Francesco Marconi, in La Nuova Antologia Review, Roma, 1916.
(EN) John R. Bennett, Voices of the Past, Vol. II: A Catalogue of Vocal Recordings from the Italian Catalogues of the Gramophone Company Limited, Oakwood Press, 1967.
(EN) Arthur Eaglefield Hull, A Dictionary of Modern Music and Musicians, Londra, Dent, 1924.
(a cura di) Aldo Nicastro, Guida al Teatro d'Opera, coll. Le Guide Zecchini 2, Varese, Zecchini Editore, 2011.
(EN) M. Scott, The Record of Singing to 1914, Londra, Duckworth, 1977.