Foreste palustri del Congo occidentale
Le foreste palustri del Congo occidentale sono un'ecoregione dell'ecozona afrotropicale, definita dal WWF (codice ecoregione: AT0129), situata tra la Repubblica del Congo, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica Centrafricana. Assieme alle adiacenti foreste palustri del Congo orientale formano una delle maggiori aree di foresta paludosa d'acqua dolce del mondo[1]. Costituisce, insieme alle foreste di pianura del Congo nord-occidentale, la regione denominata foreste umide del Congo occidentale, inclusa nella lista Global 200.[2] TerritorioÈ un'ecoregione di foresta pluviale che occupa una superficie di 128.600 km² che si estende attraverso le sponde occidentali del fiume Congo lungo la parte orientale della Repubblica del Congo, l'ovest della Repubblica Democratica del Congo e una piccola area nel sud della Repubblica Centrafricana, tra la confluenza del fiume Lomami con il Lualaba (Congo superiore) e quella del fiume Lefini con il Congo. Confina a nord-ovest con le foreste di pianura del Congo nord-occidentale, a nord-est con le foreste di pianura del Congo nord-orientale, a sud-ovest con il mosaico di foresta e savana del Congo occidentale e a sud con le foreste palustri del Congo orientale. È una foresta inondata caratterizzata da volta elevata, fitto sottobosco e suolo fangoso; è situata in una pianura alluvionale ad un'altitudine compresa tra 380 e 450 m. Ogni anno riceve in media 1800 mm di precipitazioni. Le temperature massime si aggirano intorno ai 30 °C, le minime tra i 21 e i 24 °C. L'umidità è elevata. Durante la stagione umida, la foresta viene inondata da uno strato d'acqua alto tra 0,5–1 m[1]. FloraNelle aree permanentemente inondate dominano le palme di rafia (Raphia). Nelle zone che vengono inondate solo stagionalmente abbondano le specie dei generi Garcinia (Clusiaceae) e Manilkara (Sapotaceae)[1]. FaunaTra i mammiferi caratteristici ricordiamo il gorilla occidentale di pianura (Gorilla gorilla gorilla), l'elefante di foresta (Loxodonta cyclotis) e lo scimpanzé comune (Pan troglodytes). La ricchezza di specie e di endemismi, tuttavia, non è particolarmente elevata. Tra gli uccelli vi sono solamente due specie quasi endemiche: la rondine di fiume africana (Pseudochelidon eurystomina) e il topino del Congo (Riparia congica); quasi endemici sono anche la rana Phrynobatrachus giorgii, il camaleonte Trioceros chapini, il serpente cieco Letheobia wittei e la lucertola Gastropholis tropidopholis. È possibile che l'apparente scarsità di endemismi sia dovuta al fatto che la regione sia stata finora molto poco studiata[1]. ConservazioneQuesta ecoregione costituisce un ambiente molto ostile per gli esseri umani e presenta ancora il suo aspetto originario. La popolazione umana è scarsa e limitata al corso dei fiumi principali, dove gli abitanti si dedicano a caccia e pesca. Principali minacce per l'ecoregione sono le concessioni all'industria del legname e la conseguente costruzione di strade che facilitano l'accesso a zone prima eccessibili, nonché il bracconaggio. L'ecoregione ospita un sito Ramsar, la riserva comunitaria del lago Télé/Likouala-aux-herbes, che comprende il fiume Likouala-aux-herbes, quattro suoi affluenti principali (Tanga, Mandoungouma, Bailly e Batanga) e il lago Télé, dove, secondo la leggenda, abiterebbe il mitico Mokèlé-mbèmbé[1]. Note
Voci correlateAltri progetti
|