Foreste di conifere e foreste miste delle Alpi

Foreste di conifere e foreste miste delle Alpi
Alps conifer and mixed forests
Foresta mista del Parco nazionale della Val Grande, la maggiore area di wilderness italiana
EcozonaPaleartica (PA)
BiomaForeste di conifere temperate
Codice WWFPA0501
Superficie150 000 km²
ConservazioneVulnerabile
StatiItalia (bandiera) Italia Francia (bandiera) Francia Germania (bandiera) Germania Austria (bandiera) Austria Liechtenstein (bandiera) Liechtenstein Slovenia (bandiera) Slovenia Svizzera (bandiera) Svizzera
Mappa dell’ecoregione
Scheda WWF

Le foreste di conifere e foreste miste delle Alpi sono una ecoregione dell’ecozona paleartica, appartenente al bioma delle foreste di conifere temperate, indicate dal WWF con il codice: PA0501[1]. L’ecoregione si estende per 1.200 km dal mar Ligure a sud-ovest fino alla Stiria al centro dell’Austria all’estremità nord-est.

L'ecoregione fa parte dell'ecoregione globale denominata Foreste miste montane dell'Europa mediterranea, inclusa nella lista Global 200[2].

Territorio

Le diverse influenze del clima (mediterraneo o continentale), la diversa composizione delle rocce (calcaree o granitiche), la diversa esposizione al soleggiamento (nord o sud) e l’altezza sul livello del mare (le Alpi raggiungono i 4.800 m, quindi i vegetali si sviluppano fino al massimo piano altitudinale consentito dalle proprie potenzialità) determinano una notevole varietà di microclimi e di habitat differenti, pur restando all’interno della stessa ecoregione e di questo risente la composizione della foresta, così come la biocenosi che le caratterizza.

Foresta di conifere nel parco naturale delle Alpi MarittimeMercantour
Foresta di conifere ai piedi del Gruppo del Sella, nelle Dolomiti
Panorama delle Alpi Carniche
Conifere sparse nelle Alpi Bavaresi
I boschi dell’Engadina a Silvaplana

Flora

Le specie vegetali più caratteristiche dell’ecoregione sono, tra le specie decidue: quercia, rovere, roverella, faggio e larice comune; tra le conifere sempreverdi: abete bianco, peccio, pino mugo, pino cembro e pino silvestre. Al di sopra delle conifere, resistono solo le praterie montane, che occupano il piano nivale.

Fauna

Nell’ecoregione si trova una vasta ricchezza di biodiversità: circa 80 specie di mammiferi, 200 specie di uccelli nidificano e altrettanti passano nel corso delle migrazioni annuali, sono state registrate anche 21 specie di anfibi (di cui una endemica) e 15 specie di rettili. Per quanto riguarda gli invertebrati, il numero di specie si potrebbe moltiplicare per 20, ma un terzo di queste sono minacciate in qualche modo[1]. Dal punto di vista faunistico, i tre grandi carnivori sono quelli che attirano la maggiore attenzione perché, trovandosi al vertice della piramide alimentare, ne testimoniano la salute o, al contrario, la precarietà. Il lupo, dopo essere scomparso da 70 anni, ha ricominciato a colonizzare le valli delle Alpi, a cominciare dalle Alpi Marittime nel 1992[3]. Anche in Austria, dopo ripetuti avvistamenti a partire dal 2009, è stata documentato il primo episodio certo di riproduzioni locale di lupi[4]. L’orso bruno è presente nella parte orientale, in continuo con le Alpi Dinariche, dove è più numeroso. Nell’ecoregione sono stati rilevati circa 500 esemplari, quasi tutti in Slovenia, con alcune presenze nell’Italia nord-orientale[5].

Lince eurasiatica nel parco nazionale della foresta bavarese

Il terzo dei grandi carnivori presenti nell’ecoregione è la lince eurasiatica, la cui popolazione è stimata intorno a 130 esemplari, per lo più concentrati in Svizzera e nella parte occidentale della Slovenia a cavallo tra questa ecoregione e quella delle foreste miste delle Alpi Dinariche[6].

Popolazione

La zona è abitata da più di 11 milioni di persone: pur non comprendendo nessuna area metropolitana di dimensioni rilevanti, il territorio è punteggiato di insediamenti minori e attraversato da importanti vie di comunicazione che collegano l’Europa centrale al bacino mediterraneo, oltre che sopportare la presenza di una rete di strade di interesse locale e regionale che garantiscono l’accesso alle valli. Tuttavia, nell’ecoregione si trovano ancora ampie aree di ambiente naturale selvaggio (la cosiddetta wilderness), dove l’uomo non è scomparso, ma ha un impatto limitato. In genere, lo spazio delle Alpi è oggetto di multipli interessi, non sempre coincidenti, ma organizzati in diverse forme per provare a raggiungere una sintesi ottimale nella definizione di scelte e priorità che ognuno degli attori sociali interessati riconosce reciprocamente influenti dal punto di vista ambientale: i principali, con ambito di azione su tutto lo spazio dell’ecoregione sono la Convenzione delle Alpi, istituita nel 1991 e il programma di cooperazione territoriale Spazio Alpino.

Conservazione

Nell’ecoregione esistono numerose aree protette, vari parchi nazionali e numerosissimi parchi regionali e altre zone soggette a diverso tipo di protezione. La rete alpine delle aree protette ne raccoglie circa 900, rappresentate in questa mappa, che coprono circa il 28% dell’intero territorio[7].

Note

  1. ^ a b (EN) Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund, https://www.worldwildlife.org/ecoregions/pa0501.
  2. ^ European-Mediterranean Montane Mixed Forests, su wwf.panda.org, WWF. URL consultato il 10 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2016).
  3. ^ Parco naturale Alpi Marittime, Il lupo nelle Alpi Marittime, su parcoalpimarittime.it. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
  4. ^ (EN) John Linnell, First wolf reproduction in Austria since 19th century, su lcie.org, IUCN/SSC Large carnivore Initiative for Europe. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  5. ^ (EN) Progetto LIFE: Dinar Alp, 2015 ANNUAL POPULATION STATUS REPORT FOR BROWN BEARS IN NORTHERN DINARIC MOUNTAINS AND EASTERN ALPS (PDF). URL consultato il 26 gennaio 2017.
  6. ^ (EN) Lynx facts, su lcie.org, IUCN/SSC Large carnivore Initiative for Europe. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2015).
  7. ^ ALPARC – Insieme per le Alpi, su alparc.org, Chambéry (CH). URL consultato il 26 gennaio 2017.

Voci correlate

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