Folco, detto il Rosso, in francese Foulque Ier (ou Fulco) d'Anjou, dit le Roux (seconda metà del IX secolo – 942 circa), fu il primo Conte d'Angiò dal 930 al 942, ma prima fu visconte d'Angers (prima dell'898-930) e di Tours (prima del 905-909) e anche conte di Nantes (909-919).
Origini
Secondo la Chronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, era figlio del visconte d'Angers, di Tours e d'Orléans, Ingelger[1] e della moglie, che secondo la Historia Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, si chiamava Aelindis, nipote dei fratelli, Rursus Adelardus e Raymo, con incarichi ad Angers e a Tours (Rursus Adelardus et Raymo ambo germani fratres, Turonensium et Andegavensium pontifices, neptem suam Aelindis)[2], mentre, per la Chronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, la moglie di Ingelger si chiamava Adele ed era l'unica figlia Goffredo, signore di Château-Landon e del Gâtinais (Landonensis castri sive Gastinensis pagi consul nomine Gaufredus…filiam unicam habens, nomine Adelam), che ereditò tutte le proprietà del padre, senza eredi maschi[3]. La paternità di Ingelger è confermata anche dai Gesta Consulum Andegavensium[4]. Ingelger, sempre secondo la Chronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, era figlio del nobile Tertullo (Tertullus nobilem dux) e di Petronilla[5], figlia di un duca di Borgogna della famiglia dei Guelfi[5]. La paternità di Tertullo è confermata anche dai Gesta Consulum Andegavensium[6].
Biografia
Folco si trova citato nel documento n° V della Bibliothèque de l'Ecole des Chartes, Tome XXX (1869), Pièces Justificatives, redatto a Tours, nell'aprile 886, regnante Carlo il Grosso, ed inerente alla restituzione di una proprietà al monastero di San Martino di Tours, che Folco controfirmò assieme ad altri nobili[7].
La Historia Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, ricorda che Ingelger fu soggetto ad una malattia polmonare (focositatem, phthisim et hydropisim), che, nell'888[8], lo portò alla morte[9] e, nelle proprietà, gli succedette il figlio, Folco detto il Rosso[9].
Folco, secondo le Chroniques des comtes d´Anjou par Marchegay et Salmonè viene ancora citato, nell'891, senza alcun titolo[10].
Verso l'898, Folco fu riconosciuto visconte d'Angiò, in quanto il 28 settembre di quell'anno controfirmò un documento, con il titolo di visconte[11], e poi un altro il 22 maggio 899[12] e un altro ancora il 13 settembre 900[13].
Verso il 905 ottenne anche la viscontea di Tours, in quanto il 5 luglio di quell'anno controfirmò un documento, con il titolo di visconte d'Angiò e di Tours (Fulconis Turonorum et Andecavorum vicecomitis)[14].
Infine, verso il 909, Folco ottenne il titolo di conte d'Angiò, in quanto il 30 ottobre di quell'anno controfirmò un documento, con il titolo di visconte d'Angiò e di Tours (Domni Fulconis Andecavorum comitis, Tedbaldi Turonorum vicecomitis)[15] (la viscontea di Tours era stata concessa a Tebaldo il Vecchio[15]). Il titolo di conte però non gli venne riconosciuto, infatti in un documento del 13 novembre 912, firmò senza alcun titolo[16], mentre, in un documento dell'agosto 924, si firmò col titolo di visconte[17]. Infine con le due donazioni in suffragio del padre Ingelger, del figlio Ingelger, del suocero Guarniero e della suocera Tescende, fatte assieme alla moglie Rosalia ed ai figli maschi Guido e Folco, tra il 929 ed il 930, si cita come conte di Angiò: il primo documento è il n° XXXIII del Cartulaire noir de la cathédrale d'Anger[18], ed il secondo documento è il n° CLXXVII del Cartulaire de l'abbaye de Saint-Aubin d'Angers, Tome I[19]. Pare che il titolo di conte gli fu definitivamente riconosciuto solo nel 930, quando il suo signore, duca dei Franchi e conte di Parigi, Ugo il Grande, gli attribuì tale titolo in uno dei suoi documenti.
Durante questo periodo, dopo la morte (907) del re di Bretagna, Alano I il Grande, a Folco fu data la contea di Nantes, con l'incarico di combattere sia i Vichinghi che i Bretoni, come risulta dai Gesta Consulum Andegavensium[4]. Nantes venne conquistata dai Vichinghi, nel 914, e Folco rinunciò ai suoi diritti, nel 919.
Negli anni in cui Folco condusse la contea, cercò di ampliarla a spese del ducato d'Aquitania[20]. Folco è citato in un documento, per l'ultima volta, nell'agosto del 941, assieme al figlio, Folco il Buono[21].
Non si conosce la data esatta della morte di Folco I, ma si può presumere tra il 941 e il 942, comunque, secondo la Chronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, morì in tarda età dopo una sana vecchiaia[22] e fu tumulato, accanto a suo padre, nella chiesa di Saint-Martin a Châteauneuf-sur-Sarthe[22]. Gli succedette il figlio terzogenito, Folco il Buono[22].
Matrimonio e discendenza
Folco il Rosso aveva sposato Rosalia di Loches, originaria della Turenna, che era figlia di Guarniero (Warnerius), signore di Loches e di altri due castelli, come ci confermano sia la Chronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou[23], la Historia Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou[24] e i Gesta Consulum Andegavensium[4] e di Tescende[25] ed ebbero cinque figli[25]:
- Ingelger ( † prima del 929[26], probabilmente ucciso in combattendo, nel 927, dai Vichinghi).
- Guido (Widdo)[26] ( † ca. 970), canonico di San Martino di Tours[27], poi vescovo[27] di Soissons dal 937 al 970
- Folco il Buono[26] ( † 958), conte d'Angiò
- Rosalia ( † ca. 950). La paternità di Rosalia viene confermata sia dallo storico francese, Arthur de La Borderie[28], che dallo storico bretone, Guy Alexis Lobineau[29]. Ambedue le fonti confermano che andò sposa al duca di Bretagna, Alano II Barbariccia[28][29], ed anche che al marito non diede figli[28][29] e che morì verso il 950
Secondo il Lobineau Rosalia fu data in moglie ad Alano Barbatorta per porre termine alle dispute che Folco I ed Alano stavano avendo per i territori di confine tra Angiò e Bretagna: la soluzione col matrimonio Rosalia portava in dote i territori contesi[29], deducendo che l'età di Rosalia doveva essere già avanzata, in quanto i suddetti territori, alla morte di Rosalia senza discendenti sarebbero tornati all'Angiò[29]. Infine ambedue gli storici sostengono che la vita familiare di Rosalia non fu molto felice in quanto il marito continuò a frequentare l'amante di nome Giuditta che gli aveva dato due figli maschi[28][29]
- Adele, che secondo le Europäische Stammtafeln[30], vol III, pag 657 (non consultate), sposò il conte di Valois, Gualtiero I del Vexin[31].
Ascendenza
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Genitori
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Nonni
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Bisnonni
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Tertullo
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Torquato
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Ingelger
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Petronilla
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Folco I d'Angiò
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Aelindis
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Note
- ^ (LA) #ES Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 63
- ^ (LA) #ES Historia Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 320
- ^ (LA) #ES Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 40
- ^ a b c (LA) #ES Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptires, tomus IX, Gestis Consulum Andegavensium, pag 29
- ^ a b (LA) #ES Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 39
- ^ (LA) #ES Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptires, tomus IX, Gestis Consulum Andegavensium, pag 27
- ^ (LA) #ES Bibliothèque de l'Ecole des Chartes, Tome XXX, doc. V, pagg 231 -233
- ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Nobiltà dell'Angiò - INGELGER
- ^ a b (LA) #ES Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 41
- ^ (LA) #ES Chroniques des comtes d´Anjou par Marchegay et Salmon, Introduction, pag. lx
- ^ (LA) #ES Chroniques des comtes d´Anjou par Marchegay et Salmon, Pièces justificatives, II, pag. xcii
- ^ (LA) #ES Bibliothèque de l'Ecole des Chartes, Tome XXX, Pièces justificatives, doc. VIII, pagg 440 e 441
- ^ (LA) #ES Bibliothèque de l'Ecole des Chartes, Tome XXX, Pièces justificatives, doc. IX, pagg 442 - 444
- ^ (LA) #ES Chroniques des comtes d´Anjou par Marchegay et Salmon, Pièces justificatives, III, pag. xciii e xciv
- ^ a b (LA) #ES Chroniques des comtes d´Anjou par Marchegay et Salmon, Pièces justificatives, IV, pag. xcvi e xcvii
- ^ (LA) #ES Bibliothèque de l'Ecole des Chartes, Tome XXX, Pièces justificatives, doc. X,II pagg 451 - 444
- ^ (LA) #ES Chroniques des comtes d´Anjou par Marchegay et Salmon, Pièces justificatives, V, pag. lxii e lxiii
- ^ (LA) #ES Cartulaire noir de la cathédrale d'Anger, documento n° XXXIII, pagg. 74 - 77
- ^ (LA) #ES Cartulaire de l'abbaye de Saint-Aubin d'Angers, Tome I. doc. CLXXVII, pag 203
- ^ Louis Halphen, "Francia: gli ultimi carolingi e l'ascesa di Ugo Capeto (888-987)", pag 659
- ^ (LA) #ES Chroniques des comtes d´Anjou par Marchegay et Salmon, Pièces justificatives, VIII, pag. civ e cv
- ^ a b c (LA) #ES Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 67
- ^ (LA) #ES Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 65
- ^ (LA) #ES Historia Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 321
- ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Nobiltà dell'Angiò - FOULQUES
- ^ a b c (LA) #ES Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Tome I, pag 66
- ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus II, Flodoardi Annales, anno 937, Pag 385 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
- ^ a b c d (FR) Histoire de Bretagne, de l'année 754 a l'année 995 di Arthur Le Moyne de La Borderie, pag 416 Archiviato il 4 settembre 2014 in Internet Archive.
- ^ a b c d e f (FR) Lobineau, G. A. (1707) Histoire de Bretagne (Paris), Tome I, Pag 81
- ^ Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
- ^ (EN) #ES Genealogy: The House of Anjou - Foulques I "le Roux"
Bibliografia
Fonti primarie
Letteratura storiografica
- Louis Halphen, "Francia: gli ultimi carolingi e l'ascesa di Ugo Capeto (888-987)", cap. XX, vol. II in Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 636–661.
- Allen Mawer, "I vichinghi", cap. XXIII, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 734–769.
- (LA) Marchegay, P. e Salmon, A., Chroniques d'Anjou Tomo I.
- (FR) Histoire de Bretagne, de l'année 754 a l'année 995 di Arthur Le Moyne de La Borderie.
- (FR) Lobineau, G. A. (1707) Histoire de Bretagne (Paris), Tome I.
Voci correlate
Collegamenti esterni
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