Filippo VivanetFilippo Vivanet (Cagliari, 23 aprile[1] 1836 – Cagliari, 11 giugno 1905) è stato un architetto, archeologo e scrittore italiano. BiografiaNato a Cagliari, si laureò in architettura alla Facoltà di Filosofia e Belle Arti dell'Università di Cagliari, ateneo presso il quale divenne docente di matematica; si dedicò prevalentemente a studi e ricerche di carattere storico-umanistico, interessandosi in particolare alla Sardegna in età antica e medioevale. I suoi scritti, in cui sono annoverate anche diverse poesie, spaziarono in più campi della cultura. Svolse anche l'attività di archeologo, diventando dirigente del Museo di Cagliari e Soprintendente ai beni archeologici della Sardegna. In questo ambito, benché si fosse segnalato come il primo a sperimentare l'archeologia subacquea in laguna - nel 1891 scoprì, infatti, un importante sito proprio con quel metodo nella laguna di Santa Gilla[2] -, non godette di buona fama negli ambienti scientifici internazionali, per via di una politica non attenta ai furti che si erano verificati negli scavi e di interpretazioni di epigrafi non sempre puntuali e filologicamente corrette, come segnalò più volte il Mommsen[3]. A ciò si unì, peraltro, la difesa ad oltranza delle tesi e delle documentazioni prodotte da Pietro Martini in relazione alla veridicità dei codici e delle Carte di Arborea, che invece si rivelarono il frutto di una nota falsificazione[4]. Fu consigliere comunale di Cagliari e vicepresidente del Consiglio provinciale dello stesso capoluogo sardo. Opere principali
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