Ferdinand Christian BaurFerdinand Christian Baur (Schmiden, 21 giugno 1792 – Tubinga, 2 dicembre 1860) è stato un teologo tedesco, leader della scuola esegetica di Tubinga. Dopo aver studiato al Seminario Teologico di Blaubeuren, nel 1809 giunse all'Università di Tubinga. Qui egli fu per un certo tempo allievo di Ernst Bengel, nipote dell'eminente studioso del Nuovo Testamento, Johann Albrecht Bengel, ed in questo primo periodo della sua carriera sembra aver subito ampiamente l'influenza della vecchia scuola di Tubinga. Tuttavia fu molto forte anche l'influsso di pensatori come Immanuel Fichte e Friedrich Schelling i quali lasciarono una impronta molto profonda su questo scrittore, in modo particolare per quanto riguarda la sua formazione letteraria. Gli anni di BlauberenNel 1817 Baur fece ritorno al seminario teologico di Blaubeuren in veste di insegnante. Questo trasferimento fu un punto cruciale della sua esistenza, poiché fu qui che iniziò a dedicarsi a quelle ricerche che lo resero famoso già in vita. Nel 1817, egli aveva già pubblicato una recensione della Biblische Theologie di Gottlieb Kaiser per l'Archiv für Theologie (ii. ?656) di Bengel dai toni molto moderati e conservatori. Quando, alcuni anni dopo il suo trasferimento a Blaubeuren, egli pubblicò la sua prima opera importante, Symbolik und Mythologie oder die Naturreligion des Altertums ("Simbolo e mitologia: la religione naturale dell'Antichità", 1824-1825), apparve chiara la sua profonda conoscenza della filosofia e l'influenza sul suo pensiero di Schelling e più particolarmente di Friedrich Schleiermacher. L'alto valore della sua opera venne riconosciuto immediatamente e nel 1826 l'autore venne invitato a Tubinga come insegnante di teologia. Il periodo di TubingaÈ però con il suo arrivo a Tubinga che egli raggiungerà i risultati maggiori nella sua attività. Le sue prime pubblicazioni nella sua nuova sede trattavano argomenti di mitologia e di storia dei dogmi. L'opera Das manichäische Religionssystem ("La religione manichea") apparve nel 1831, mentre Apollonio di Tiana apparve nel 1832, nel 1835 venne pubblicato Die christliche Gnosis ("Cristianesimo Gnostico") e nel 1837 Über das Christliche im Platonismus oder Socrates und Christus ("Il Cristianesimo nel Platonismo: Socrate e Cristo"). Come rileva Otto Pfleiderer (Pflederer 1890 p. 285) «"la scelta di questi soggetti non meno che il modo in cui sono trattati è indicativo dell'ampio respiro della visione e della profondità di questo storico della religione comparata."» Durante questo periodo Baur si avvicinò dalle tesi di Schleiermacher alle posizioni del filosofo idealista Georg Hegel e nel fare ciò adottò pienamente la teoria hegeliana della filosofia della storia. Questo mutamento di visione è illustrato chiaramente nel saggio, pubblicato sul Tübinger Zeitschrift nel 1831, sulla visione di Cristo nella Chiesa di Corinto, Die Christuspartei in der korinthischen Gemeinde, der Gegensatz des paulinischen und petrinischen in der ältesten Kirche, den Apostel Petrus in Rom. In essa Baur afferma che l'apostolo Paolo si sia dovuto opporre nel suo soggiorno a Corinto a una fazione di Ebrei cristiani che intendeva imporre la propria visione del Cristianesimo opposta all'universalismo del discepolo di Cristo. Teorie esegeticheBaur fu autore di diverse teorie ormai abbandonate dalla critica moderna, come l'ipotesi sulla genesi dei Vangeli (Urevangelium), sull'origine dell'epistolario paolino. Si occupò soprattutto dei primi secoli del cristianesimo, nel quale sostenne l'esistenza di due tendenze antitetiche, il petrinismo e il paulinismo[3]. Simon Mago e san Paolo apostolo
Una lotta silenziosa simile a quella di Corinto è riferita in Atti degli Apostoli 8 in Samaria, dove Filippo, Paolo e Simon "detto anche" Pietro sono contrapposti a Simon Mago, entrambi impegnati a persuadere le folle della Samaria con parole e miracoli di guarigione (i primi), ovvero con spettacoli prodigiosi il secondo. Azòto era la prima diocesi civile d'Oriente ai confini con l'impero sasanide, dominata dalla religione zoroastriana. I suoi sacerdoti, detti Magi, sotto re Sapore II (nel III sec.), beneficiarono della vittoria sull'impero romano, della continuazione sasanide delle persecuzioni anticristiane e, nel VI secolo, della prima guerra al regno etiope di Axum, di presunta ascendenza israelita e fortemente influenzato dal giudaismo.
Baur elaborò una congettura secondo cui l'insegnamento paolino:
Il quarto Vangelo è un esempio evidente di questa riconciliazione, in cui Roma ha assunto un ruolo guida, avendo inventato la finzione che sia Pietro che Paolo furono i fondatori della Chiesa, che furono entrambi martirizzati a Roma, e nello stesso giorno, in perfetta unione. Questa congettura, in molte varianti, dominò in Germania per tutta la metà del XIX secolo. Con la sola eccezione di quattro epistole di San Paolo e dell'Apocalisse di Giovanni, gli altri documenti neotestamentari erano datati al II secolo. Gli studiosi inglesi[quali?] dimostrarono l'impossibilità di una datazione tardiva al II secolo, elemento che sommato alle prove dell'autenticità dei Padri Apostolici ed al riferimento al Vangelo di San Giovanni da parte di san Giustino, Papia di Ierapoli e Ignazio, gradualmente portò al discredito delle teorie di Baur, fra i suoi stessi allievi e maestri. Al riguardo, persino Adolf Hilgenfeld, che può essere considerato l'ultimo esponente di spicco della "scuola di Tubinga", riconobbe l'infondatezza della tesi di Bauer e l'esistenza di Simon Mago, continuando tuttavia ad affermare che nella letteratura clementina "Simone" fosse il nome di San Paolo. Origine dei VangeliBauer affermò l'esistenza di una prima versione del Vangelo secondo Matteo, scritta in ebraico o in aramaico, e precedente a quella greca nota all'epoca. Negò l'autenticità delle Epistole Paoline con la sola eccezione Galati, 1 e 2 Corinzi, e della Epistola ai Romani. Sostenne che l'autore degli Atti degli Apostoli nascose l'esistenza di un'aspra lotta silenziosa tra Pietro e Paolo in seno alla Chiesa apostolica, nel superiore interesse dell'unità della Chiesa, per evitare il pericolo di scisma. Opere
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|