È stata presidente dell'Unione Astronomica Internazionale tra il 2018 e il 2021. Dal 2012 è coredattrice dell'Annual Review of Astronomy and Astrophysics.[3]
Pioniera dell'astrochimica, la sua ricerca è finalizzata alla determinazione della struttura degli oggetti cosmici utilizzando i loro spettri molecolari.
Il suo lavoro riguarda lo studio delle molecoleinterstellari, dell'evoluzione fisica e chimica durante la formazione stellare e della formazione dei pianeti, l'astronomia dell'infrarosso, i processi molecolari di base e il trasferimento radiativo della radiazione lineare e continua.[1] Nel 2021 le è stato assegnato un ERC Advanced Grant per studiare la chimica e la fisica nei dischi che formano pianeti attorno a stelle diverse dal nostro Sole.[4]
Grazie alle sue ricerche si è scoperto come le molecole di monossido di carbonio abbiano potuto sopravvivere abbastanza a lungo da contribuire alla formazione degli organismi viventi. Durante i suoi studi di dottorato nessuno era a conoscenza di come alcune molecole di monossido di carbonio potessero rimanere in vita nello spazio. Van Dishoeck ha dimostrato che il monossido di carbonio non è vulnerabile a tutti i raggi UV, ma è suscettibile solo alle lunghezze d'onda che può assorbire. Di fatti la polvere e altre molecole possono bloccare la luce UV, portando alla protezione del monossido di carbonio.[5][6]
^(EN) List of Members, su Nationale Akademie der Wissenschaften Leopoldina. URL consultato il 28 febbraio 2023.
^(EN) The Student Portal has moved, su www.chalmers.se, 12 dicembre 2022. URL consultato il 28 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2023).