Turner giocava preferenzialmente nel ruolo di guardia e ala piccola (principalmente nella seconda).[1] È un buon tiratore dalla media distanza.[1] Buono nella metacampo offensiva, soffre in quella difensiva.[2][3]
Dopo aver frequentato la St. Joseph High School, Turner va a giocare con Ohio State; nella sua prima stagione da Freshman non brilla particolarmente ma chiude la stagione con la rispettabilissima media di 8,5 punti e oltre 4 rimbalzi a partita, la svolta arriva nella sua stagione da sophomore quando diviene il vero capitano della sua squadra sino alla completa esplosione nel 2009-10 quando Evan Turner diviene uno dei migliori prospetti del campionato e viene indicato fra i favoriti per le primissime posizioni del successivo draft NBA.
NBA
Philadelphia 76ers (2010-2014)
Il 7 aprile 2010 si dichiara eleggibile per il draft e sceglie come agente David Falk (ex-agente di Michael Jordan)[4]. Fu scelto seconda scelta assoluta del Draft NBA 2010 dai Philadelphia 76ers[5] con cui firmo un contratto di tre anni per 12 milioni di dollari.[6]
Debutta con la casacca dei 76ers il 27 ottobre 2010, giorno del suo ventiduesimo compleanno, nella partita persa 97-87 contro i Miami Heat, dove segno 16 punti e fece registrare 7 rimbalzi e 4 assist partendo dalla panchina e giocando 30 minuti[7]. Il 29 dicembre realizza il suo career-high con 23 punti nella vittoria per 123 a 110 contro i Phoenix Suns, facendo registrare uno straordinario 4/4 al tiro dai 3 punti[8].
Termina la stagione regolare con una media di 7,2 punti, 2 assist e 3 rimbalzi a partita e la sua squadra con 41 vittorie e 41 sconfitte si qualifica per i play-off come settima della Eastern Conference, venendo poi eliminati dai Miami Heat guidati da LeBron James con un netto 4-1 nella serie.
Nella stagione successiva il 7 marzo 2012 porta il suo career-high a 26 punti contro i Boston Celtics[9], ripetendosi poi contro i Miami Heat il 4 aprile.[10] Il 25 aprile si migliora ulteriormente segnando 29 punti ai Milwaukee Bucks.[11] Chiude la stagione disputando 65 incontri di cui 20 da titolare con una media di 9,4 punti, 2,8 assist e 5,8 rimbalzi e i 76ers raggiungono i play-off con 31 vittorie e 35 sconfitte, ma viene eliminato in semifinale di conference dai Boston Celtics che vincono la serie per 4-3. Nella stagione 2012-13 è subito titolare e nel mese di novembre realizza quattro doppie doppie[12][13][14][15]. Il 7 dicembre totalizza 26 punti e 10 rimbalzi contro i Boston Celtics, realizzando il canestro decisivo per la vittoria ai supplementari a 3,9 secondi dalla sirena[16].
Dopo un buon inizio,[18] il suo rendimento cala alla distanza (anche per via di problemi con il compagno di squadra Lance Stephenson),[19] in particolare nei playoffs (dove hanno influito i problemi con Stephenson).[19] In allenamento i due hanno avuto un alterco in allenamento un giorno prima di gara-1 contro Atlanta del primo turno.[20] La squadra è arrivata alle finali di conference, dove, seppur mettendoli in difficoltà, è stata eliminata dai Miami Heat di LeBron James.
A fine anno, dopo essere stato reso free agent dai Pacers che non hanno rifirmato su di lui la qualifying offer da 8,7 milioni,[21] un luglio ha raggiunto un accordo con i Boston Celtics.[22] La firma ufficiale è arrivata a settembre.[23]
Portland Trail Blazers (2016-2019)
Il 6 luglio 2016 firma con i Portland Trail Blazers un quadriennale da 70 milioni di dollari.[24] Dopo avere lottato con Moe Harkless nella pre-season per il posto di ala piccola titolare, con il portoricano che ha avuto la meglio,[25] con l'allenatore dei Blazers che glielo ha preferito per le sue migliori capacità difensive.[3]