Erdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg
Erdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg, detta Erdmunda (all'anagrafe Erdmuthe Maria Theresia; 17 aprile 1662 – Vienna, 15 o 16 marzo 1737), è stata principessa consorte del Liechtenstein dal 1684 al 1712, come moglie di Giovanni Adamo I. BiografiaGioventùLa contessa Erdmunda nacque nel 1662, quarta figlia del principe Ferdinando Giuseppe di Dietrichstein e di Maria Elisabetta di Eggenberg.[4] Venne cresciuta ed educata a Brno e Nikolsburg.[5] Nel 1676 entrò al servizio dell'imperatrice Eleonora come dama di compagnia.[6] Raggiungendo il rango di Kammerfräulein poté avere libero accesso alla camera da letto della sovrana.[7] Il 13 o il 16 febbraio 1681 sposò nella chiesa di San Michele a Vienna il principe Giovanni Adamo del Liechtenstein.[3][4][5] Dopo le nozze ebbe il privilegio di poter visitare la corte imperiale senza preavviso.[8] AttivitàIn capacità economiche non fu inferiore a suo marito e, soprattutto tra il 1687 e il 1691, sono documentate ingenti somme di denaro a lei destinate.[9] Fu una donna profondamente religiosa e nel settembre del 1706 e nel 1707 andò in pellegrinaggio a Mariazell.[10] Fu la diretta interessata di otto dei quarantaquattro paragrafi del testamento di Giovanni Adamo I, entrato in vigore il 17 giugno del 1712.[9] Tra le altre cose, le lasciò gioielli, 50.000 fiorini renani e gli arredi delle residenze principesche.[9] Inoltre, le sue cinque figlie furono obbligate a donarle ogni anno 12.000 fiorini per contribuire al suo mantenimento.[9] Dal 1726 circa fece edificare a Puchenstuben una chiesa dedicata a Sant'Anna, preoccupata perché gli abitanti del luogo dovevano raggiungere con difficoltà la distante chiesa di Frankenfels, per la mancanza di un sacerdote locale sin dai tempi della Riforma.[11] Ultimi anniNel 1734 fece costruire per i poveri un ospedale a Judenau, territorio che il marito acquistò nel 1701 e che le lasciò anche con le proprietà di Dietersdorf, Kirchberg e Weißenburg.[3][9][12] La sua eredità fu comunque oggetto di cause giudiziarie, ad esempio sul diritto di residenza suo e delle figlie presso il palazzo di famiglia a Herrengasse (Vienna).[9] Nel suo testamento, datato il 16 giugno 1735, lasciò alla chiesa di Vranov il proprio servizio d'argento, che destinò alla realizzazione di un tabernacolo e di due lampade, di cui una per la cripta principesca.[10] I tre oggetti furono portati via con altri manufatti sacri con la soppressione del vicino monastero dei Paolotti (1784).[10] Nella cripta fece costruire anche un altare per il culto mariano, sotto il quale venne poi tumulata.[10] Ebbe 62 funzionari e servitori nell'ultimo periodo di vita.[13] Morì a Vienna il 15 o il 16 marzo 1737, all'età di 74 anni.[2][3] DiscendenzaErdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg e Giovanni Adamo I del Liechtenstein ebbero cinque figli e sette figlie:[14]
Ascendenza
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|