Epiglottite
Per epiglottite in campo medico, si intende l'infiammazione dell'epiglottide EpidemiologiaColpisce prevalentemente in età pediatrica, dai 2 ai 7 anni, in alcuni paesi in tempi recenti si mostra maggiormente negli adulti.[1] SintomatologiaL'esordio è caratteristicamente improvviso: i bambini presentano faringodinia, scialorrea, disfagia dolorosa e febbre elevata, a carattere settico (39-40 °C). La compromissione dello stato generale è marcata, fino a veri e propri stati di shock tossico. Si sviluppa, più o meno rapidamente, un progressivo distress respiratorio, con dispnea, stridore inspiratorio, tachipnea. Altrettanto tipica è l'assunzione di una posizione obbligata: a sedere, in posizione eretta, con collo, capo e mandibola tesi in avanti. La voce è afona, la tosse, quando presente, è modesta. All'esame obiettivo si osserva il tipico tirage (accentuazione inspiratoria dei rientramenti a livello giugulare, intercostale ed epigastrico), con calo del rumore respiratorio (il bambino ha difficoltà a ventilare, a causa dell'ostacolo al livello laringeo) e ronchi all'auscultazione. EziologiaL'Haemophilus influenzae tipo b è il responsabile dell'infiammazione in tempi pre-vaccinazione, ma gli adulti rimangono a rischio di infezione.[2] Complicanza è la polmonite. Altri patogeni responsabili possono essere Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae, ma anche Streptococcus pyogenes. DiagnosiLa procedura fondamentale è la laringoscopia, che deve essere eseguita solo in presenza di rianimatori: in condizioni di epiglottite, infatti, la procedura può determinare lo spasmo riflesso della glottide, con conseguente insufficienza respiratoria acuta. Diagnosi differenzialeBisogna differenziarlo dall'edema angioneurotico e dalla laringite acuta ipoglottica. ComplicanzeComplicanze dell'epiglottite sono: - Atelettasie focali - Polmoniti - Encefalopatia ipossico-ischemica - Edema polmonare - Sindrome da shock tossico - Pneumotorace TerapiaSpesso si necessita dell'intubazione, si somministrano ceftriaxone o ampicillina, e altri antibiotici in intravena.[3] Note
Bibliografia
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