Nel periodo della sua permanenza in Sicilia, frate Emanuele dipinge a Messina gli affreschi del chiostro del convento di Santa Maria in Porto Salvo, che ricoperti di calce durante l'alloggiamento delle truppe inglesi agli inizi del 1800, saranno distrutti insieme con tutte le strutture dal terremoto del 1908. Nello stesso periodo esegue gli affreschi del chiostro del convento francescano di San Fratello, già decadenti nei primi decenni del secolo scorso ed ora ridotti al lumicino, un trittico che si conserva nella chiesa maggiore di Enna - raffigurante Gesù in croce ritratto con Mosè e Geremia, vari misteri del Vecchio Testamento - e un quadro con la Madonna degli Angeli custodito nella chiesa di Santa Maria degli Angeli del convento dell'Ordine dei frati minori cappuccini di Petralia Sottana.
Attività e lavori coprono tutto l'arco della penisola con commesse, provenienti prevalentemente da istituzioni dell'Ordine d'appartenenza, raggruppabili per periodo ed area geografica. Documentato inizialmente nella città di Como, lascia tracce della sua opera a Roma,[3] Assisi, Rieti, nella provincia siciliana, nell'area aretina, parmense e piemontese. I conventi, sebbene non appartenessero alla categoria dei ricchi committenti, hanno potuto permettere la realizzazione di opere pittoriche con fondi propri, oppure grazie al mecenatismo dei fedeli.
Fra Emanuele da Como morì a Roma il 18 febbraio del 1701.
Opere
Periodo comasco
XVII secolo, Ultima Cena,[1] dipinto, opera commissionata per la chiesa di Santa Croce, opera transitata nel primitivo seminario vescovile, oggi custodita nel centro pastorale «Cardinal Ferrari», ex Seminario maggiore di Como.
1670, Ciclo, affreschi, opere realizzate nel chiostro, ove sono raffigurate Storie di San Francesco, sia nella prima cappella (corridoio) a destra del convento dell'Ordine dei frati minori riformati della chiesa della Madonna delle Lacrime (Madonna del Fiume) di Dongo.
1682, San Diego raffigurato mentre unge gli infermi con l'olio della lampada che arde davanti al quadro di Maria Immacolata, olio su tela, opera documentata nella Cappella dell'infermeria, oggi nei locali del Museo di San Carlo da Sezze presso la chiesa;
Sant'Anna, la Madonna ed il Bambino, olio su tela, opera documentata nella Cappella dell'infermeria;
1696 10 aprile, Ultima Cena, olio su tela, opera documentata nel refettorio;
Ciclo, affreschi eseguiti sui pennacchi della Cappella del Crocifisso, oggi molto deteriorati;
San Clemente Martire, olio su tela, opera documentata nella Cappella del Crocifisso;
San Francesco, dipinto, opera elencata fra i quadri della sacrestia;
1700 16 giugno, Ciclo, affreschi chiostro raffiguranti Storie di San Francesco e Glorie di Santi francescani.[7]
XVII secolo, San Bonaventura ritratto con la Santissima Trinità, Santa Rosa e Santa Agnese, olio su tela, opera commissionata per la Cappella dell'Infermeria della chiesa di San Bonaventura al Palatino.
1644, Visione della regola, olio su rame, opera custodita o sull'altare della Cappella di San Michele Arcangelo del Santuario di Fonte Colombo di Rieti.
1674 - 1701, Sant'Antonio con Gesù Bambino per il convento di San Diego presso la chiesa suburbana di San Sebastiano di Salisano in Sabina.
1692, Cena di Nostro Signore, il quadro collocato a dimora nel 1692 nel convento oggi è custodito nel Seminario lateranense.
XVII secolo, San Francesco e Santa Chiara raffigurati fra angeli, dipinto.
XVII secolo, San Francesco dona i cordoni ai devoti raffigurato fra vari santi francescani, olio su tela, opera documentata.
Provincia di Viterbo
1674 - 1701, Vergine col Bambino ritratta seduta col pargolo sul ginocchio destro, olio su tela, opera documentata nella chiesa di Santa Maria del Poggio di Soriano nel Cimino.
1674 - 1701, Eterno Padre benedicente, olio su tela, opera documentata nella chiesa di Santa Maria del Poggio di Soriano nel Cimino.
XVII secolo, Ciclo, affreschi documentati nel chiostro del primitivo convento dell'Ordine dei frati minori riformati di San Francesco, i quali giunti a Messina nel 1610, ottenevano l'uso regolamentato della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo.
XVII secolo, Ciclo, affreschi raffiguranti episodi di vita di santi francescani e fatti concernenti i frati dell'ordine, nelle 20 lunette del chiostro del convento di Santa Maria di Gesù della chiesa di Maria Santissima Assunta (dopo la frana del 1922 attuale duomo e santuario diocesano dedicato a San Benedetto il Moro) di San Fratello.[8]
1663c., Madonna degli Angeli ritratta con Gesù e San Francesco inginocchiato, dipinto su commissione del barone Pietro di Figlia, principale benefattore della chiesa di Santa Maria degli Angeli del convento dell'Ordine dei frati minori riformati di Petralia Sottana.
1670, Ciclo, affreschi alla Verna (Chiusi) fra la chiesa maggiore e quella delle Stimmate, narrano, in innumerevoli scene, la vita di san Francesco. Dei 21 grandi riquadri è giunta fino a noi solo la Morte di san Francesco.[9] In una scala figura la Madonna della Scala o Madonna con Bambino raffigurata con san Lorenzo e Santa Chiara.[10]
1670, Il Bambino Gesù appare a sant'Antonio, olio su tela.[11]
1670, San Michele Arcangelo con gli arcangeli Raffaele e Gabriele, olio su tela, opera destinata alla Cappella di San Michele Arcangelo del Santuario.[12]
1670, La Madonna dona un pomo a san Francesco, affresco, brano staccato e trasportato su tela, opera custodita nella clausura del convento.[13]
^abcPagina 410, Maurizio Monti, "Storia di Como, [1], Volume 2, Edizione 1, Como, Pietro Ostinelli, 1831.
^Pagina 132, Luigi Antonio Lanzi, "Storia pittorica dell'Italia, dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII secolo" [2], Volume V, Milano, Nicolò Bettoni, 1821.
^Catalogo Generale dei Beni Culturali, 3 schede: [3]
^Pagina IX, Clare Lois Carroll, "Exiles in a Global City: The Irish and Early Modern Rome, 1609 - 1783" [4], Brill, Leiden, Boston, 2018.
^Pagine 132 e 133, Giuseppe Campori, "Lettere artistiche inedite", [5], Tipografia Erede Soliani, Modena, 1806, 571 pagine.